Gravi indizi di reato

GRAVI INDIZI DI REATO- “Pogo il clown”. L’orrore e il terrore

di Francesca Petrosillo -


“Pogo il Clown” è una delle figure più controverse e inquietanti della cronaca americana: dietro al suo costume, per l’appunto da clown, si nascondeva uno dei serial killer più noti del XX secolo: John Wayne Gacy.

Nato a Chicago nel 1942, Gacy era apparentemente un cittadino rispettabile, coinvolto in attività comunitarie e caritatevoli, amato da tutti i suoi vicini e da loro descritto come una persona socievole e carismatica, insomma qualcuno che si preoccupava per il benessere degli altri, soprattutto dei giovani.
Una delle sue attività più note era proprio quella di esibirsi come clown in eventi locali, feste di compleanno e ospedali, sotto lo pseudonimo di “Pogo il Clown”.

Questo suo lato pubblico mascherava però una realtà molto più oscura. Tra il 1972 e il 1978, Gacy ha rapito, torturato e ucciso almeno 33 giovani ragazzi, la maggior parte dei quali adolescenti, spesso adescati per lavoro o con la promessa di “divertimento”. Una volta portati a casa sua, venivano legati, sottoposti a violenze sessuali e poi strangolati o soffocati. Gran parte dei corpi delle sue vittime è stata ritrovata sepolta sotto la sua abitazione.

Il fatto che Gacy usasse un costume da clown nelle sue apparizioni pubbliche ha aggiunto un ulteriore livello di orrore alla sua storia.
Il clown, una figura tradizionalmente associata all’innocenza e alla felicità, è diventata, in questo contesto, un simbolo di terrore e depravazione. La combinazione tra il ruolo di Gacy come “Pogo il Clown” e la sua vita segreta come assassino ha influenzato profondamente la cultura popolare, ispirando racconti, film e persino altri serial killer, come dimostra l’immaginario collettivo legato ai “clown cattivi”.

L’arresto di Gacy nel 1978 è stato possibile solo grazie a una serie di indagini, culminate nella scoperta dei resti umani sotto la sua casa.
Durante il processo, Gacy cercò di difendersi attribuendo la colpa a un presunto alter ego, ma la giuria, non persuasa, nel 1980 lo ha condannato a morte per i suoi crimini.

Ciò che rende la figura di Pogo il Clown ancora più inquietante è la dualità: l’uomo in costume non era solo un assassino, ma anche una persona abile a mantenere una facciata di normalità nella comunità. Questa maschera di rispettabilità, nascosta dietro il trucco da clown, è stata una delle ragioni per cui le sue attività criminali sono riuscite a rimanere nell’ombra per così tanto tempo.


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