Cultura & Spettacolo

In Libreria – Fame d’aria, il peso di un amore

di Eleonora Ciaffoloni -


Un racconto breve ma molto intenso: parliamo di Fame d’aria, il nuovo libro di Daniele Mencarelli (Mondadori, 2023). Un libro che parla di Pietro Borzacchi e di suo figlio Jacopo che inizia con una disavventura: i due restano bloccati in un paesino isolato, Sant’Anna del Sannio, dopo che la loro auto si guasta di venerdì pomeriggio, caos preludio di quello che diventerà un weekend tra padre e figlio, con Pietro costretto a restare lì fino a lunedì, giorno in cui spera di riunirsi alla moglie per celebrare il loro anniversario nel luogo dove si sono innamorati. Jacopo è un giovane con gravi problemi di autismo e attira subito l’attenzione degli abitanti per il suo comportamento insolito. In attesa della riparazione dell’auto da parte di Oliviero, un meccanico giunto in aiuto, trovano ospitalità da Agata, la proprietaria di un bar. Nel paese incontrano anche Gaia, una giovane donna solare che, con la sua genuinità, spezza la rigidità della situazione. Rigidità che traspare dal padre, giovane e vecchio allo stesso tempo, perché consumato da una situazione difficile da gestire.

Ed è proprio sull’interiorità di Pietro che si concentra gran parte del racconto, un uomo logorato dal peso della gestione del figlio e della sua disabilità. Ne emergono sensazioni ed emozioni forti: la rabbia che lo consuma, che si trasforma in frustrazione per non poter comunicare con il figlio e che culminano in un dolore silenzioso, condito da una vita rincorsa dalle difficoltà economiche. Una vita che non trova conforto nemmeno nelle piccole gioie del quotidiano. Tutti ingredienti che portano l’uomo a una sorta di protesta contro il mondo, contro Dio e talvolta contro il figlio. Una posizione delicata, che Daniele Mencarelli affronta con tanto rispetto, ma allo stesso tempo con una crudezza disarmante. La narrazione di Fame d’aria è asciutta, priva di fronzoli o speranze illusorie. Le pagine sono cariche di tensione emotiva e rabbia, ma l’autore non giudica, e nemmeno il lettore è portato a farlo, anzi, l’empatia che si crea è da lacrime agli occhi. Pietro è un padre esausto, divorato da anni di tentativi falliti, terapie inefficaci e promesse disattese. Una lotta continua ma con un finale che, anche se non offre una vera e propria conclusione, apre la strada ad un nuovo inizio per padre e figlio. Non c’è lieto fine, perché “nella vita reale non esiste”, ma c’è la speranza.


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