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È finita la pacchia per ladri di case, ecovandali e borseggiatori: era ora

È finita la pacchia per i ladri di case, per gli ecoattivisti che bloccano le strade e per i borseggiatori in metro. Giorgia Meloni lo aveva promesso che il suo governo avrebbe adottato misure stringenti per tutelare i cittadini onesti, vessati da un’illegalità da troppo tempo tollerata dal buonismo di sinistra. E la risposta è arrivata nel ddl Sicurezza, con gli articoli 10 e 14 approvati dalla Camera. Il provvedimento più atteso è stato ribattezzato legge Giordano, dal nome del conduttore di Fuori dal coro che, ormai da anni, non solo denuncia l’impunità dei ladri di case, ma porta avanti una battaglia sul campo per liberare gli immobili dagli occupanti, quegli inquilini morosi barricati in casa a spese del proprietario, in barba agli sfratti dei giudici e alle visite degli ufficiali giudiziari.

Nel ddl, il reato di occupazione degli immobili diventa punibile con pene che vanno dai 2 ai 7 anni. E di fronte all’inquilino moroso che non vuole a che saperne di lasciare l’abitazione, la polizia ora può fare irruzione, fermare l’abusivo e restituire le chiavi al legittimo proprietario. La norma introduce nell’ordinamento un nuovo reato, con l’articolo 634-bis del codice penale, che si applica non solo a chi occupa, con violenza o minaccia, un immobile altrui destinato a domicilio, ma anche a chi impedisce il rientro del legittimo proprietario o detentore dell’immobile. La pena tra i 2 e i 7 anni può essere inoltre comminata anche a chi si appropria di una casa con l’inganno o la cede a terzi. E c’è di più: se il reato viene commesso ai danni di persone incapaci, a causa dell’età o per infermità, la procedura verrà avviata d’ufficio, e non semplicemente su denuncia dell’interessato.

Senza contare che il provvedimento abbatte i tempi biblici per gli sfatti, visto che il pm potrà chiedere al giudice di disporre il rilascio dell’immobile occupato con un decreto motivato. L’emendamento, ha infatti spiegato il deputato di Fratelli d’Italia, Andrea Pellicini, prevede pure l’articolo 321-bis che consente, su indicazione del giudice, alle forze dell’ordine di intervenire in tempi rapidi per lo sgombero. Finora, d’altronde, di fronte ai ladri di case la legge prevedeva di procedere contro l’occupante per almeno tre diverse fattispecie di reato. Poteva essere contestata l’invasione di terreni o edifici, la turbativa violenta del possesso di cose immobili e la violazione di domicilio, ai quali aggiungere magari la fattispecie di invasione di terreni o edifici con pericolo per la salute pubblica o l’incolumità pubblica. E l’iter per la reintegrazione nel possesso dell’immobile era tortuoso.

La legge, che sui social dilaga come “anti-Salis”, è stata recepita con soddisfazione dalle associazioni dei proprietari, che da tempo chiedevano tutele, ma ha scatenato le polemiche delle opposizioni, che parlano di “norma superflua” e di attacco alla libertà di manifestare di “studenti, ecoattivisti e lavoratori”. Quest’ultima polemica è legata all’articolo 14 del ddl Sicurezza, l’“anti-Gandhi” che prevede il carcere fino a un mese per chi blocca una strada o una ferrovia e, se si è in più persone riunite, si rischia la reclusione da sei mesi a due anni. “Un articolo liberticida contro i lavoratori e contro gli eco attivisti”, afferma la dem Laura Boldrini, in totale spregio a quegli stessi lavoratori che troppe volte sono rimasti bloccati ore in ostaggio degli attivisti di Ultima generazione, quelli che in nome della difesa del clima imbrattano i monumenti e danneggiano la nostra cultura. Infine nel ddl c’è anche la stretta sui borseggi in metropolitana. Un fenomeno che è diventato una piaga sociale, soprattutto a Roma e a Milano, dove turisti e cittadini vengono colpiti da bande di pick-pocket, in molti casi violenti. L’articolo aumenta la pena se un reato comune si svolge “all’interno o nelle immediate adiacenze delle stazioni ferroviarie e delle metropolitane o all’interno dei convogli adibiti al trasporto di passeggeri”.