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Operazione Lua Mater contro le famiglie mafiose dell’Ennese: 13 arresti, sequestrati due arsenali

di Angelo Vitale -


Una vasta operazione di polizia denominata Lua Mater ha colpito in Sicilia, con un dispiegamento di forze che ha impegnato 180 agenti, gli esponenti delle famiglie mafiose di Pietraperzia e Regalbuto nell’Ennese. Al termine, l’esito è rappresentato dalla scoperta di due arsenali che contenevano anche armi da guerra e dall’arresto di 13 persone. Applicate due diverse Ordinanze di misure cautelari a seguito delle indagini dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Caltanissetta,

L’operazione Lua Mater ha individuato i delitti di associazione per delinquere di stampo mafioso, favoreggiamento personale aggravato, detenzione e porto abusivo di armi comuni, armi clandestine e da guerra.

All’opera la Sezione Investigativa di Caltanissetta del Servizio Centrale Operativo, la Squadra Mobile di Enna e il Commissariato di Leonforte: sequestrati 8 fucili, 3 mitragliatori e 9 pistole. Impegnati 180 agenti di polizia in perquisizioni e arresti.

Un lavoro cui hanno concorso le Sezioni investigative del Servizio centrale operativo di Palermo, Catania, Messina e Trento. Sono quattro delle più recenti strutture di polizia che operano nei 26 Distretti ove hanno sede le Corti di Appello, furono costituite nel 2022 dall’allora Capo della Polizia Lamberto Giannini per combattere più efficacemente la criminalità organizzata.

Nella scorsa notte, in Sicilia hanno operato al fianco degli uomini e delle donne della polizia impegnati nelle Squadre Mobili di Palermo, Catania, Ragusa e Agrigento.

Di particolare rilievo, nel quadro investigativo generale sull’Ennese che oggi è arrivato a definire i contorni della presenza mafiosa nell’area di questa provincia, il ruolo delle famiglie mafiose di Pietraperzia, più volte evidenziato negli scorsi anni da precedenti inchieste. Accertati, in passato, un “fiume di danaro” che a Pietraperzia arrivava dalla Lombardia, il predominio del clan guidato da Giovanni e Vincenzo Monachino, l’affiancamento deciso che queste famiglie avevano assicurato alla strategia stragista di Cosa Nostra nei decenni precedenti.


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