Politica

I meccanismi europei impallano la Commissione e imbrigliano Ursula

di Lino Sasso -


Probabilmente sono gli stessi meccanismi europei, innanzitutto post elettorali ma non solo, che regolano il funzionamento delle istituzioni comunitarie ad aver creato l’attuale stato di impasse circa l’ufficializzazione della composizione della nuova Commissione Ue. Ursula von der Leyen non ha potuto far altro che prenderne atto e rinviare alla prossima settimana. Un segnale non certo di forza, tutt’altro, tanto più che la sua candidatura a un bis è stata subita da parte stessa del Ppe ed è sempre più chiaro, anche dagli ultimi sviluppi, che questo secondo mandato è stato reso possibile dalla tenuta non già della maggioranza all’Europarlamento, ma del famoso asse franco tedesco. Sul caso scoppiato attorno al ruolo che dovrà ricoprire Raffaele Fitto c’è, infatti, senza dubbio lo zampino di Scholz che ha agito sottobanco nella consapevolezza che sulla chiusura all’Ecr, all’occorrenza, potrà contare anche sui macroniani di Renew, tra i primi ad avere un atteggiamento di totale chiusura rispetto a un eventuale dialogo con i Conservatori, fin dalla partita per top jobs quando, per l’appunto, è stata fatta valere la logica dei peculiari meccanismi europei. In altri termini, c’è il sospetto forte che i veti imposti dai socialisti alla Von der Leyen sul nome di Fitto e sull’ingresso nella squadra della nuova Commissione di un esponente dell’Ecr sia in realtà esclusivamente il tentativo di impedire che l’Italia abbia una vicepresidenza esecutiva. Non ha caso la presidente del gruppo dei Socialisti Ue, la spagnola Iratxe Garcia Perez, interpellata sulla minaccia di votare contro Fitto, ha parlato di una vera e propria ‘negoziazione’ attualmente in corso, aggiungendo che S&D ha “delle richieste che vogliamo siano ascoltate”. Dal canto suo, la delegazione di Forza Italia al Parlamento europeo, attraverso Salvatore De Meo, insiste su come Fitto sia il candidato “del Paese”, sottolineando come “un voto contrario di alcuni gruppi politici sarebbe un voto contrario all’Italia”.


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