Esteri

Israele offre un salvacondotto a Sinwar

di Cristiana Flaminio -


Israele offre un salvacondotto al leader di Hamas Haya Sinwar in cambio degli ostaggi ancora detenuti a Gaza. L’offerta è stata presentata dal caponegoziatore israeliano, il generale Gal Hirsch, che ha confermato la volontà di Gerusalemme di accettare che la “leadership” di Hamas possa andarsene in esilio. Per il generale la priorità è “che tutti gli ostaggi tornino a casa”. E non basta: “Vogliamo la smobilitazione, la sradicalizzazione, e credo che accetteremo di dare a Sinwar e ai suoi uomini un salvacondotto sicuro. I colloqui sono in fase di stallo. Da novembre non ci sono stati praticamente negoziati e non sembrano volere un accordo”. “Sono pronto a fornire un passaggio sicuro a Sinwar, alla sua famiglia, a chiunque voglia unirsi a lui”, ha puntualizzato Hirsch nell’intervista rilasciata a Bloomberg ma il generale rivolge un appello importante all’opinione pubblica israeliana: “Finora non è arrivata una vera risposta da parte di Hamas. Sfortunatamente molte persone ripetono la narrativa secondo cui in realtà siamo noi a impedire un accordo. Ma questa non è la verità. È una bugia. Non abbiamo mai fermato un accordo che era sul tavolo. Hamas vuole dividere la società israeliana sfruttando la questione dei rapiti”. La proposta del salvacondotto offerto da Israele è sul banco delle trattative diplomatiche. E costituisce un passo importante che lancia la palla nel campo di Hamas.

Intanto si contano i morti dopo l’attacco aereo delle forze israeliane nell’area umanitaria di Al-Muwasi vicino Khan Younis. Le vittime sono state almeno 19 mentre altre sessanta persone sarebbero rimaste ferite. Hamas, inizialmente, aveva parlato di almeno quaranta morti tra i palestinesi rifugiati nel campo umanitario. Per Israele, però, quello era un centro di comando nascosto tra i civili e l’Idf ha negato che l’attacco abbia potuto causare un numero rilevante di morti. Il portavoce Daniel Hagari a proposito ha spiegato che l’Idf “ha condotto un attacco preciso su un certo numero di terroristi di Hamas che operavano all’interno di un centro di comando e controllo incorporato all’interno dell’area umanitaria” e che “tra i terroristi colpiti c’era Samer Ismail Khadr Abu Daqqa, capo dell’unità aerea di Hamas nella Striscia di Gaza”.


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