Politica

Il doppio incidente alla Solvay: la politica si interroga a più livelli

di Ivano Tolettini -


Una esplosione e una rottura in due stabilimenti che hanno provocato subito apprensione. La grossa falla in un collettore di distribuzione dell’azoto nella rete dello stabilimento toscano di Rosignano, e la fuoriuscita da un contenitore isotank di una miscela intermedia di produzione composta da diclorofluorometano, con tracce di acido fluoridrico e cloroformio nell’impianto piemontese di Spinetta Marengo, hanno suscitato inevitabile allarme e la politica, non solo locale, si è subito interrogata. Così nel giro di poche ore, tra il 28 e 29 agosto scorsi, c’è stato un doppio allarme alla Solvay, multinazionale della chimica con quartiere generale in Belgio, che ha rinfocolato polemiche sulla sicurezza con l’inevitabile intervento della politica perché la cittadinanza si è subito interrogata. Subito dopo l’incidente di Alessandria si è tenuto in prefettura un incontro per comprendere le circostanze di quanto avvenuto nello stabilimento Syensqo (una derivazione del gruppo Solvay con un fatturato complessivo di oltre 8 miliardi di euro) in frazione Spinetta Marengo, cui hanno partecipato il sindaco del capoluogo, i vigili del fuoco, l’Arpa Piemonte, la Provincia, l’Asl, la polizia locale e i responsabili del grande stabilimento spesso al centro del dibattito sulla salute – si pensi alla questione dei Pfas – per monitorare l’emergenza in atto. L’incidente è avvenuto alle 3.49 con la squadra interna dello stabilimento che ha subito attivato le procedure per l’abbattimento dei composti, secondo quanto previsto dal Piano di emergenza interna. “La situazione della Solvay di Spinetta Marengo è diventata davvero insostenibile – sottolinea la deputata del Pd Stefania Marino, componente della commissione d’inchiesta bicamerale sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari -. Se giovedì scorso l’azienda ha avvisato vigili del fuoco e Arpa per la perdita di diclorofluoroetilene da uno dei tank che si trovano all’interno dello stabilimento, c’è da osservare che qualche settimana fa, ad inizio agosto, si era verificata invece la perdita di acido fluoridrico. Insomma, si è trattata della seconda emergenza in poche settimane. Siamo vicini ai lavoratori della Solvay che hanno protestato fuori all’azienda e auspichiamo che il Governo intervenga al più presto per fare chiarezza su quanto sta accadendo, che evidentemente ci preoccupa”. La stessa parlamentare osserva che la Provincia di Alessandria ha mandato una diffida a Solvay per “il mancato smaltimento presso ditte esterne del percolato della discarica gessi fluoridrici. Il percolato da aprile ad oggi è stato accumulato in vasche dentro lo stabilimento. Questo è stato già verificato da Arpa a luglio. Chiediamo al Governo di intervenire per fare chiarezza al più presto sulle procedure di sicurezza”. Quanto all’incidente di Rosignano, in provincia di Livorno, ha interessato le tubazioni relative alla rete di distribuzione dell’azoto che ha provocato danni anche al manto stradale del parco industriale. Ma non solo perché è stata temporaneamente bloccata la fornitura dell’azoto anche alle altre aziende per la produzione del cloro-soda, con ripercussioni sulla filiera nazionale.
A Rosignano, invece, l’incidente è accaduto alle 13.15 di mercoledì scorso quando c’è stata la rottura del collettore che regola la distribuzione dell’azoto nella rete che ha interessato non solo lo stabilimento della multinazionale belga. Della questione è stato subito informato anche il Consiglio comunale di Rosignano che se n’è subito occupato col sindaco Claudio Marabotti, eletto di recente dalla liste Rosignano nel Cuore, M5S, Io Voto Io Vinco. “Questo incidente – spiegano alcuni lavoratori – è l’ultimo di una serie più o meno pericolosa che mette in luce criticità di sicurezza negli impianti. L’azienda ha anche un codice etico che deve rispettare e che chiede a fornitori e clienti di osservare”. La maggioranza del sindaco Marabotti fa sapere “di volere informare i lavoratori e la cittadinanza a riguardo. Siamo venuti a conoscenza di quanto accaduto all’interno del parco industriale Solvay relativamente alla rottura di una tubazione interrata con all’interno azoto, che ha generato una violenta esplosione. Per fortuna non ci sono stati lavoratori feriti, ma sicuramente fa riflettere sulla questione della sicurezza in fabbrica”.


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