Politica

Maria Rosaria Boccia non ci sta e passa al contrattacco

di Lino Sasso -


Maria Rosaria Boccia non ci sta! A cosa non è ancora chiaro, così come non lo è dove vuole andare a parare, ma è evidente che la mancata consulente del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano non ha alcuna intenzione di subire in silenzio quello che, evidentemente, considera un maltolto. E affida le sue reazioni a Instagram e alle animazioni che offre il social network. Dal Winnie the Pooh che accompagnava una ‘storia’ con una sua foto di spalle e la frase “Segni particolari: se sbaglio, chiedo scusa…” al Pinocchio pubblicato a corredo di uno frame della trasmissione ‘4 di sera’ su Retequattro nel quale sono presenti la premier Giorgia Meloni e il conduttore Paolo Del Debbio. Ospite del talk, la presidente del Consiglio ha spiegato che il ministro Sangiuliano “garantisce che questa persona non ha avuto accesso a nessun documento riservato per quello che riguarda il G7. E soprattutto mi garantisce che neanche un euro degli italiani è stato speso per questa persona. Queste sono le cose che mi interessano per quello che riguarda i profili di governo, il gossip lo lascio ad altri”. Per tutta risposta Maria Rosaria Boccia, nello stesso post in cui ha riportato il fermo immagine e le parole di Giorgia Meloni ha pubblicato anche due pagine di documenti relativi al G7 Cultura il cui contenuto è oscurato, ma dei quali si legge perfettamente l’intestazione. Che sia una vendetta, una rivalsa o solo il tentativo di riportare la propria verità cambia poco rispetto al polverone che si sta sollevando attorno al ministero della Cultura, al quale Maria Rosaria Boccia, anche se non è chiaro a che titolo, aveva certamente accesso. Così come ha per tempo bazzicato la Camera dei deputati, dove è stata promotrice di vari convegni organizzati con esponenti dei gruppi parlamentari di Noi Moderati, Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Italia viva. Dopo il braccio di ferro avviato con il dicastero della Cultura dopo che dall’interno della struttura sono state fatte trapelare informazioni e prove circa il coinvolgimento della Boccia su dossier estremamente delicati, come appunto quelli sul G7 della Cultura, circostanza che ha probabilmente fatto saltare la famosa nomina come consigliere per i Grandi eventi, adesso nel mirino sembrano essere finiti Sangiuliano e chiunque provi a blindarlo, premier compresa.


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