Ambiente

Il “Bosco invisibile”: sul Monte Bianco l’innovazione per inquinare di meno

di Angelo Vitale -


Un Bosco “invisibile” ma reale per tutti gli effetti che può produrre: da oggi il Monte Bianco è come se avesse 142 nuovi “alberi” in più. “Alberi” invisibili all’occhio umano perché solo il mezzo di raffronto numerico servito a spiegare come l’innovazione può aiutare a migliorare la qualità dell’aria e dell’ambiente: sono quelli dell’iniziativa di Skyway Monte Bianco, il risultato di un lavoro di manutenzione e pulizia realizzato dal gruppo Acrobatica attivo nel settore delle ristrutturazioni di esterni, combinato con l’utilizzo dei prodotti di REair, una company dedicata a ricerca, sviluppo e produzione nel campo delle eco-tecnologie per la depurazione dell’aria esterna e interna agli edifici.

Chiamata per il secondo anno consecutivo ad eseguire i lavori di pulizia e manutenzione di Skyway Monte Bianco, Acrobatica ha scelto di utilizzare, sugli oltre 600mq di superficie outdoor trattati tra il Pavillon (a 2.173 m) e Punta Helbronner (a 3.466 m), eCoating, un rivestimento trasparente, nanotecnologico, ecologico e brevettato da REair, che si attiva mediante la fotocatalisi, il processo di ossidazione che agisce combinando luce e aria e che continua, nel tempo, a decomporre proattivamente gli inquinanti presenti nell’aria come gli ossidi di azoto, le polveri Pm organiche e altri agenti patogeni nocivi, oltre ai microorganismi che si possono formare sulle superfici, come le muffe e i funghi. Così è nato il “Bosco invisibile”.

Una reazione che consente di disgregare gli inquinanti presenti nell’aria, o che si possono depositare sulle superfici, trasformandoli in sottoprodotti innocui come sali, anidride carbonica ed acqua, eliminando in questo modo, nel caso dell’operazione Skyway, fino a 59kg di ossido di azoto all’anno, l’equivalente di ciò che farebbero, appunto 142 alberi a foglia decidua, quelli che le perdono nella stagione sfavorevole.


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