Autonomia, ma da cosa? Facciamo chiarezza
CARLO GIOVANARDI POPOLO E LIBERTA'
di CARLO GIOVANARDI
Ferve il dibattito sulla autonomia differenziata in vista del referendum e come al solito nel nostro Paese bisognerebbe avere buona memoria o riavvolgere il nastro per capirci qualcosa.
Mi sembra giusto allora ricordare la follia di aver inserito in Costituzione l’articolo demenziale che recita: “La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato”. (articolo 114).
L’iniziativa è stata farina del sacco della sinistra con la riforma Bassanini, contro la quale il centrodestra fece le barricate in Parlamento e nel referendum confermativo (perdendolo).
Non solo pertanto (per esempio) il Comune di Morterone (Lecco) con trentatré abitanti ha la stessa dignità costituzionale della Lombardia e dell’Italia, ma il pasticcio dell’articolo 117, che prevede che “sulle materie non espressamente indicate come di competenza esclusiva dello Stato, le Regioni hanno piena o residuale competenza legislativa”, ha completato il disastro.
La Corte costituzionale è stata infatti costretta ad inventarsi formule e principi interpretativi dato che la stessa Corte ha definito come “inestricabile” l’intreccio tra diverse materie e diversi livelli di competenza.
Poiché sono stato in prima linea allora, come vicepresidente della Camera, a tentare di contrastare questa follia, vorrei capire come possa il centrodestra aggravare ancor più la confusione aggiungendo a questo quadro anche una autonomia differenziata da Regione a Regione.
Avendo sentito e letto autorevoli commentatori tirare in ballo sistemi federali come quelli degli Stati Uniti e della Germania mi sono incuriosito ed offro alcuni dati.
L’Italia ha una superficie di 302 mila chilometri quadrati, l’Alaska di 1 milione 723 mila, il Texas di 695.662, la California di 423 mila (con 40 milioni di abitanti).
Per trovare negli Usa uno Stato più o meno grande come l’Italia bisogna scendere al sesto posto, “laggiù nell’Arizona, terra di sogni e di chimere”, con un territorio di 295.254 chilometri quadrati.
Sotto il livello dei singoli Stati poi negli Usa non ci sono assemblee legislative ma soltanto Contee con funzioni amministrative.
Per quanto riguarda la Germania, il Land tedesco della Baviera, quasi confinante con l’Italia, misura 70.541 chilometri quadrati, mentre nel nostro Paese per raggiungere tale grandezza bisogna unire Veneto, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta che insieme raggiungono 71.903 chilometri quadrati.
Per pareggiare poi il 41esimo Stato degli Usa per superficie, la Virginia Occidentale (62.755 chilometri quadrati), bisogna assommare i territori di Liguria, Friuli, Trentino, Umbria, Abruzzo, Molise e Basilicata (63.838 chilometri quadrati).
Di più, quando nel 1970 vennero istituite le Regioni l’argomento più ripetuto (basta controllare) era la fine del traffico delle pratiche che dovevano essere trasportate tutte a Roma per tornare poi in periferia: certo che nessuno poteva prevedere allora l’avvento della telematica e della banda larga. Ma adesso?
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