Politica

Figuraccia dem sul taglio all’assegno unico: “Diffidate dalle ricostruzioni fantasiose”

di Domenico Pecile -


“Se il governo cancellasse l’assegno unico, la più importante misura a sostegno delle famiglie con figli, commetterebbe un clamoroso errore. La Meloni e Giorgetti smentiscano subito questa notizia. Di fronte ad una crisi demografica sempre più grave, l’assegno unico va rafforzato, non certo eliminato”. Detto e fatto. E la secca smentita alle parole del responsabile Economia del Pd, Antonio Misiana, arriva prima che dal premier e dal ministro dell’Economia, direttamente dal Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze). Dunque: nessun taglio all’assegno unico per i figli. La smentita del Mef – dopo articoli di stampa che hanno ipotizzato la revisione della misura – è stata secca. “L’ipotesi di tagli agli assegni per i figli in vista della prossima manovra” è stata infatti definita come “fantasiosa e senza alcun fondamento”. Era stato il quotidiano Repubblica a dare la stura alla polemica scrivendo che “il governo lavora al cambiamento dell’assegno unico per i figli, introdotto dall’esecutivo Draghi nel 2021”. Lo stesso giornale aveva sottolineato come la misura valga circa 20 miliardi e riguardi ogni anno oltre sei milioni di famiglie e 10 milioni di figli. Il piano per rivederla – stando a questa versione – andrà nella prossima manovra, ed è affidato alla ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità Eugenia Roccella che poi passerà il dossier al ministero dell’Economia. L’ipotesi, come prevedibile, ha scaldato i motori delle reazioni infuocate dell’opposizione tutta. Che aspetta agguerrita l’avvio della manovra che giocoforza si preannuncia difficile stante la necessità di trovare le coperture agli impegni programmatici.
Una Finanziaria dunque che farà salire lo scontro politico. “Altro che attenzione alla famiglia, come ripete il mantra sovranista. Il governo si prepara a smontare l’assegno unico per i figli dimostrando, ancora una volta, di essere interessato solo a fare propaganda”, ha tuonato il presidente dei deputati di Italia Viva, Davide Faraone. Da Alleanza Verdi Sinistra, il portavoce Angelo Bonelli ha evocato una manovra “lacrime e sangue”, “mentre le famiglie sulla soglia della povertà aumentano, il governo Meloni è pronto a smontare l’assegno unico per i figli e procedere a riformare in toto l’assegno unico secondo i desiderata dei sovranisti”. Nella ridda delle dichiarazioni la ministra Roccella, ha voluto precisare dell’altro. E ha chiesto di considerare che l’Unione Europea ha aperto sul provvedimento una procedura di infrazione. “La Ue – prosegue Roccella – chiede di cancellare completamente il requisito della residenza in Italia (attualmente di 2 anni) per i percettori dell’assegno non lavoratori, e anche quello della durata del rapporto di lavoro (attualmente di almeno 6 mesi), e addirittura di riconoscere l’assegno anche a chi ha figli residenti all’estero. Non servirebbe più quindi vivere nel nostro Paese, ma basterebbe lavorarci anche solo per un giorno per fruire del contributo”.
In serata, poi, è intervenuta direttamente la premier Giorgia Meloni. Lo ha fatto pubblicando un video, in cui appare accanto al ministro all’Economia Giancarlo Giorgetti. “No, il Governo Meloni non abolirà l’assegno unico nella prossima legge di bilancio”, ha tuonato la presidente del consiglio che ha aggiunto: “Diffidate dalle fantasiose ricostruzioni su una Manovra ancora da scrivere. Noi continuiamo a lavorare per un’Italia migliore e più giusta, dopo anni di disastri della sinistra”. Dopo il tackle all’opposizione, quello all’Europa: “Oggi l’ultima notizia sarebbe che saremmo in procinto di abolire l’assegno unico, quell’assegno unico che noi abbiamo aumentato e sul quale stiamo dando battaglia in Europa proprio perché non si creino problemi visto che la Commissione europea ci dice che dovremmo darlo anche a tutti i lavoratori immigrati che esistono in Italia che vuol dire di fatto uccidere l’assegno unico”. Game, set, match.


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