Omicidio Verzeni, ora la gente parla: ricercati uno o più immigrati spariti da Terno
A Terno d’Isola, a un mese dall’omicidio Verzeni, il tempo trascorso fa improvvisamente vedere la situazione generale del paese in un modo diverso da come finora era stata raccontata: l’ultima pista è quella di immigrati da trovare, identificare, interrogare. Ora gli investigatori ricercano un uomo, o forse più di uno, compreso nella cerchia di residenti o frequentatori di Terno borderline, immigrati delle più diverse nazionalità africane precedentemente al delitto presenti nel centro del paese, anche nelle zone del centro che Sharon Verzeni di notte attraversava durante le sue passeggiate.
Ora le indagini abbracciano piste e riferiscono, nelle indiscrezioni che emergono, un quadro differente da quello finora protagonista di tutte le ipotesi. Se non totalmente opposto alla versione caritatevole di Terno offerta per esempio dalle più recenti dichiarazioni orgogliose del sindaco del posto, che ha narrato un paese tranquillo e senza violenza.
Terno era ed è un posto come tutti gli altri del nostro Paese, ove in una comunità convivono con i residenti anche sbandati, persone che vivono ai margini della vita sociale, talvolta dedite allo spaccio di sostanze stupefacenti o che vivono di espedienti. Persone talvolta aggressive e violente.
Ora gli investigatori ricevono segnalazioni più dettagliate, mentre rimane ancora non ufficialmente identificato l’uomo in bicicletta che circolò contromano quella notte in via Castegnate. Il Corriere della Sera riferisce di un piccolo commerciante del posto che ha fatto una fotografia di questo sparuto gruppo di abituali frequentatori di Terno, pare favoriti nella loro permanenza in paese, nel corso degli anni, dalla stazione ferroviaria che consente più rapidi spostamenti da e per le altre località della Bergamasca. Immigrati aggressivi, che una volta gli spaccarono una vetrina. Immigrati abituati a portare in tasca un coltello, che dormivano dove capitava.
A questo proposito, questo giornale intende sottolineare che sono da un mese singolarmente spariti dall’attenzione mediatica sulla vicenda i garage e i locali terranei delle immediate adiacenze del civico 32 di via Castegnate ove Sharon crollò a terra agonizzante dopo 4 coltellate, avendo solo la possibilità di fare al 112 quella telefonata: “Mi ha accoltellata”.
Garage e locali terranei che le le prime telecamere dei tg nazionali arrivate a Terno inquadrarono nei primissimi servizi andati in onda. Vi erano accatastati materassi e altre poche cose, furono raccontati come il giaciglio abituale o occasionale di alcuni senza fissa dimora di Terno. Da allora, nessun particolare è emerso sugli eventuali approfondimenti investigativi condotti in questi locali. Non è l’unico aspetto “scomparso” dalle indagini: dai primi giorni in cui furono svolti, non si è appreso più nulla circa le centinaia di esami del Dna decisi, sulla scia del modello d’inchiesta sull’omicidio di Yara Gambirasio scomparsa in provincia di Bergamo nel novembre 2010 e ritrovata morta nel febbraio del 2011. . esami Dna svolti a Terno dagli investigatori su profili che allora furono definiti “interessanti”. En altro dei molti misteri di questo rompicapo. O comunque delle piste rese note e poi improvvisamente abbandonate.
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