Esteri

Liberato un ostaggio a Gaza: “Un miracolo”, Netanyahu: “Salveremo anche gli altri”

di Giovanni Vasso -


Le forze armate israeliane hanno annunciato di aver liberato un ostaggio a Gaza. Si tratta di Qaid Farhan al-Qadi, 52 anni, membro di una comunità beduina istallatasi nei pressi della città di Rahat. Era stato durante i raid di Hamas il 7 ottobre scorso Mivtahim. L’uomo, sposato e padre di ben undici figli, lavorava come guardia di sicurezza in una fabbrica di imballaggi che si trova nel Kibbutz Magen. Al Qadi è rimasto prigioniero di Hamas per 326 giorni, lo hanno ritrovato all’interno di un tunnel. A liberarlo i militari del commando dell’unità d’elite Shayetet 13 della Marina, nell’ambito di un’operazione guidata dal comando meridionale dell’Idf, dallo Shin Bet e dalla 162esima divisione Idf. A consentire il successo dell’intervento, stando a quanto ha riferito il portavoce Idf Daniel Hagari, le “precise informazioni di intelligence” ottenute. Le condizioni di salute di Qaid Farhan al-Qadi sarebbero buone e, dopo l’operazione di salvataggio, è stato trasferito al Soroka Medical Center di Beersheba per tutti gli accertamenti del caso. Allo stato attuale, il conto degli ostaggi si aggiorna: dei 251 ostaggi catturati da Hamas il 7 ottobre, ne restano a Gaza ben 104. Tra questi ci sarebbero anche i corpi di 34 di loro la cui morte sarebbe stata già confermata anche dalle forze armate e dall’esercito israeliano.

Il fratello di Qaid Farhan al-Qadi è felice: “Grazie a Dio, siamo grati a tutti e speriamo di vederlo presto in salute. Siamo così felici di questa notizia. Non riesco a spiegare questa sensazione, è meglio persino dell’arrivo di un neonato”. Il Forum delle famiglie degli ostaggi parla apertamente di miracolo: “Ha sofferto 326 giorni di prigionia – si legge in una nota – Il ritorno a casa di Qaid non è altro che un miracolo. Tuttavia, dobbiamo ricordare che le sole operazioni militari non possono liberare i restanti 108 ostaggi. Un accordo negoziato è l’unica via da seguire”.

Nel pomeriggio il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha avuto una conversazione telefonica con il 52enne. Ha affermato che “tutta Israele si è commossa per il suo rilascio” e Netanyahu ha garantito all’ex ostaggio liberato da uno dei tunnel di Gaza che farà tutto quanto gli è possibile per riportare in Israele anche gli altri rapiti “in due modi: attraverso i negoziati e con le operazioni di salvataggio”.


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