E’ stallo sul nome del nuovo premier francese
Si è conclusa con un nulla di fatto la prima tornata delle consultazioni per individuare il nuovo premier francese. Come era apparso chiaro fin dal primo turno delle elezioni legislative e come qualcuno aveva previsto già nel momento in cui Emmanuel Macron ha deciso di convocarle la situazione politica in Francia è di assoluta instabilità. E, probabilmente, complici i risultati usciti dalle urne grazie al blocco repubblicano anti Le Pen al ballottaggio, anche di ingovernabilità. L’inquilino dell’Eliseo esclude la possibilità di dare il via libera a un governo di sinistra, anche a causa della totale contrarietà di Gabriel Attal, primo ministro dimissionario ancora in carica per gli affari correnti e nuova guida del proprio del partito macroniano Renaissance, la cui posizione è di totale chiusura all’eventualità di un esecutivo con un premier indicato dalla gauche. La situazione di stallo ha quindi costretto Macron a prevedere un secondo giro di consultazioni per l’individuazione del prossimo premier francese che si terranno oggi e dalle quali ha voluto escludere i partiti di estrema sinistra e di estrema destra. All’Eliseo non sfileranno quindi le delegazioni di France Insoumise di Mélenchon, Rassemblement National di Marine Le Pen e dei suoi alleati fuorusciti dal partito Repubblicano guidati da Eric Ciotti. La sinistra, ovviamente, non ci sta, tanto che Jean-Luc Mélenchon ha avanzato la richiesta di destituire il presidente della Repubblica, mentre i comunisti stanno chiamando i cittadini alla mobilitazione. La sensazione è che a oltre due mesi dalle elezioni la strada per dare alla Francia un nuovo governo sia ancora decisamente tortuosa.
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