Petroliera in fiamme nel Mar Rosso: la firma degli Houthi
Gli Houthi tornano a colpire nel Mar Rosso: in fiamme una petroliera greca. Si tratta della nave Sounion che sarebbe stata già colpita il 23 agosto scorso dai miliziani yemeniti. A bordo dell’imbarcazione, che trasporta 150mila tonnellate di petrolio greggio, è esploso un incendio che ancora non è stato domato. La notizia è arrivata dall’account ufficiale su X della missione europea nel Mar Rosso, Aspides. Le foto svelate dalle fonti europee non lasciano spazio a dubbi. L’incendio ha sprigionato una colonna di fumo denso e sarebbero stati osservati focolai in almeno cinque punti diversi della nave. Per il momento non risulta alcuna dispersione di petrolio in acqua. Se fosse altrimenti, rischieremmo di trovarci di fronte a una vera e propria catastrofe ambientale. L’attacco Houthi alla petroliera greca è avvenuto mercoledì scorso. L’equipaggio della nave, composto da 25 persone, è stato tratto in salvo da alcune navi da guerra della missione Aspides. Poi l’imbarcazione, senza più nessuno a bordo, è stata ancorata nell’area tra lo Yemen e l’Etiopia. Come riporta la Cnn, la Sounion è la terza imbarcazione gestita dalla compagnia Delta Tankers, con sede ad Atene, a essere colpita dall’inizio dei torbidi nel Mar Rosso. Non è casuale: per i ribelli Houthi, infatti, la compagnia navale sarebbe “colpevole” di aver fatto ingresso “nei porti della Palestina occupata”.
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