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Attentato a Solingen: l’Isis rivendica, un siriano si confessa l’autore dei 3 omicidi

di Angelo Vitale -


L’Isis, lo Stato Islamico, ha rivendicato la responsabilità dell’attacco con coltello a Solingen, in Germania, dove tre persone sono state uccise. La rivendicazione è stata diffusa attraverso l’agenzia dell’Isis al-Amaq. Nella nota il gruppo ha affermato che l’aggressore è un “soldato dello Stato islamico” e ha attaccato un “raduno cristiano”. L’attacco, prosegue la rivendicazione, è stato condotto “per vendicare i musulmani in Palestina e ovunque”.

Intanto, la polizia tedesca entrava con la forza nel centro di accoglienza per profughi nel centro di Solingen, dopo aver ”ricevuto delle informazioni legate all’attentatore“. Un centinaio di agenti hanno circondato il sito, che si trova a soli 300 metri dal Fronhof, il luogo dell’attacco, e a 150 metri dal punto in cui gli investigatori hanno trovato nel pomeriggio il coltello con cui l’aggressore aveva ucciso tre persone. Un uomo pare un cittadino siriano, veniva però interrogato come “testimone” e non come accusato dell’aggressione.

Poi, la svolta. Quasi 26 ore dopo l’attentato, il presunto autore della strage si è costituito alla polizia poco dopo le 23 di ieri. Inzuppato dalla pioggia battente e ancora coperto di sangue, l’uomo si è avvicinato agli agenti e ha detto, secondo le informazioni raccolte dalla Bild: “Sono io quello che state cercando…”. Si tratterebbe del siriano Issa al H., 26 anni, che, nato nella città siriana di Deir al-Sor, secondo le informazioni pubblicate dallo Spiegel, è arrivato in Germania alla fine di dicembre 2022 e ha chiesto asilo a Bielefeld. Un anno dopo ha ricevuto la cosiddetta protezione sussidiaria, che spesso ricevono i rifugiati provenienti da paesi devastati dalla guerra civile. È un musulmano sunnita. Prima dell’attentato non era noto alle autorità di sicurezza come estremista islamico.

Il ministro degli Interni della Renania Settentrionale-Vestfalia, Herbert Reul (Cdu), ha confermato poco dopo l’arresto al “Tagesthemen” dell’Ard. L’uomo è “altamente” sospettato del delitto. Sono state trovate anche delle prove, ha detto Reul.




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