PRIMA PAGINA – Netanyahu non cede. Israele uccide capo militare di Fatah
Benjamin Netanyahu non è intenzionato a cedere sul controllo militare israeliano della “Philadelphi Route” tra l’Egitto e la Striscia di Gaza. Lo ha puntualizzato una fonte diplomatica del suo ufficio citata dal Times of Israel. Smentita dunque la presunta apertura di cui ha scritto sul Washington Post l’editorialista David Ignatius sulla base di informazioni ricevute da funzionari Usa.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha fatto pressione sul primo ministro israeliano per raggiungere un accordo di cessate il fuoco con Hamas a Gaza durante una telefonata. “Il presidente ha sottolineato l’urgenza di chiudere l’accordo di cessate il fuoco e di rilascio degli ostaggi e ha discusso i prossimi negoziati al Cairo per rimuovere gli ostacoli rimanenti”, ha fatto sapere la Casa Bianca. Al colloquio “ha partecipato la vicepresidente Kamala Harris”.
Israele ha ucciso un capo militare di Fatah a Sidone, in Libano, e ha continuato a bombardare l’enclave palestinese.
L’eliminazione di Khalil al-Maqdah, rappresenta per certi versi un avvertimento lanciato al presidente dell’Autorità palestinese, Mahmoud Abbas. Il partito, che è incaricato di amministrare in parte la Cisgiordania, ha affermato che la morte di Magdali è “la prova che Israele vuole scatenare una guerra su vasta scala nella regione”.
Funzionari sanitari palestinesi hanno denunciato che gli attacchi israeliani hanno causato la morte di almeno 22 persone a Gaza. Stando alle fonti palestinesi, nella città di Beit Lahiya, un raid su una casa ha ucciso 11 persone, mentre altre sei, tra cui un giornalista locale, hanno perso la vita nel campo di Al-Maghazi. Sangue anche nella parte sud, con cinque vittime.
Procede l’avanzata dei carri di Tel Aviv. L’Idf ha comunicato che nelle scorse 24 ore le sue forze hanno intensificato le operazioni a Deir Al-Balah e a Khan Younis, nel centro e nel sud, smantellando decine di strutture militari, individuando armi e uccidendo miliziani. L’esercito ha aggiunto che nei giorni scorsi le forze hanno ucciso 50 militanti a Rafah.
Stanno emergendo nuovi particolari sull’assassinio di Muhammad Deif. Secondo il Jewish Chronicle, è stato un ragazzo di 19 anni di Gaza a fornire le informazioni che hanno consentito all’Idf di colpire a morte il capo militare del movimento di resistenza islamica. Il giovane è uno dei “corrieri” di cui si serve il gruppo.
La portaerei americana Uss Lincoln è arrivata in Medio Oriente. “Equipaggiata con caccia F-35C e F/A-18 Block III, è entrata nell’area di responsabilità del Comando centrale” militare degli Stati Uniti, ha reso noto il Centcom sul suo account X.
Il Pentagono ha dichiarato l’11 agosto che il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin aveva ordinato alla portaerei di “accelerare il suo transito” verso l’area, dopo l’aumento dei rischi di una grave escalation.
“Il lavoro incessante del segretario di Stato Usa Antony Blinken e dei mediatori egiziani e qatarini ci lascia sperare che presto sia Israele che Hamas possano dare il loro assenso a un accordo per il cessate il fuoco, che preveda il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani, il pieno accesso degli aiuti alimentari e sanitari a Gaza e un’assistenza molto veloce e massiccia per una popolazione stremata da una guerra ormai insostenibile”, ha detto in una intervista a ilSussidiario.net, il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani in occasione della sua partecipazione al Meeting di Rimini.
“Il governo continua a lavorare affinché si possa trovare un accordo per un cessate il fuoco ‘sostenibile’ – ha continuato Tajani – in linea con la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Per noi questo accordo è fondamentale anche per una de-escalation a livello regionale, incluso il confine israelo-libanese dove è presente la forza di interposizione delle Nazioni Unite, Unifil, di cui fanno parte anche i nostri militari”.
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