Il pressing di Blinken sui negoziati Hamas-Israele, Sinwar chiede un salvacondotto per la sua vita
Se ci sarà un accordo con Israele, il nuovo capo dell’ufficio politico di Hamas Yahia Sinwar vuole garanzie sulla sua vita. Lo ha scritto il sito israeliano Ynet, che cita fonti egiziane che hanno parlato con funzionari americani, secondo cui se ci sarà un accordo, contemporaneamente al rilascio degli ostaggi, Sinwar chiede per sé “garanzie sulla sua sicurezza”, intese come l’impegno di Israele a non ucciderlo. Troppo nota da decenni la capacità di Israele di stanare i suoi nemici anche dopo anni, per eliminarli. L’ufficializzazione della richiesta di una sorta di “salvacondotto” per essere a vita il simbolo della lotta dei palestinesi allo Stato di Israele. Che arriva, secondo David Ignatius del Washington Post, da un leader intrappolato nei tunnel sotterranei di Gaza e “a corto di munizioni e rifornimenti”.
Una notizia di un certo rilievo, all’interno dei report quotidiani su una serie di schermaglie diplomatiche delle quali ormai si è perso il conto, tra Hamas e Israele, a stento dagli Usa incanalati in colloqui ufficiali nell’auspicio non dichiarato di Anthony Blinken di poter raggiungere qualche risultato concreto prima del via ufficiale della contesa tra Harris e Trump per le Presidenziali.
L’ufficio del premier israeliano ha definito nelle ultime ore “non corretta” un’indiscrezione della tv Kan, secondo cui Benjamin Netanyahu avrebbe concordato, nell’incontro avuto due giorni fa con il segretario di Stato americano Antony Blinken, di ritirare le truppe israeliane dal corridoio Philadelphi nella seconda fase dell’accordo con Hamas. La questione è il nodo centrale dei negoziati, con Israele che insiste per mantenere una presenza al confine tra Gaza e l’Egitto.
Mentre i morti si contano ogni giorno, aggiungendoli a quelli precedenti. Sono 40.265 i morti nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre dello scorso anno. E, secondo le notizie da Gaza rilanciate dalla tv satellitare al-Jazeera, sono 42 le persone rimaste uccise nelle ultime 24 ore nell’enclave palestinese, da oltre dieci mesi teatro delle operazioni militari israeliane contro Hamas in risposta all’attacco in Israele. Il nuovo bollettino del ministero della Salute di Gaza, che nel 2007 finì sotto il controllo di Hamas, parla anche di un totale di 93.144 feriti, 163 dei quali nelle ultime 24 ore.
Un tensione che non si allenta. Perché Hamas sembra temporeggiare ma solo – come nota sempre il Washington Post – “probabilmente nella speranza che l’Iran o Hezbollah attacchino Israele”.
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