Attualità

Hot parade

di Redazione -


di Simone Donati

Sale: Roberto Vannacci. Repubblica deve essere il suo ufficio stampa occulto altrimenti non si spiega. Ne hanno fatto prima il fenomeno editoriale, poi un eurodeputato e adesso un leader di partito da fondare da zero. Ma lui li sbeffeggia ancora: “Resto fedele alla parola data, non vado via dalla Lega”. E fa il pieno di consensi, again.

Stabile: Massimo Boldi. Povero Cipollino. Come si muove, sbaglia. E’ dura finire nel mirino degli haters veri, quelli de sinistra. L’attore, dopo il caso degli auguri di Ferragosto a Meloni, finisce nel tritacarne social perché ha osato farsi vedere al Twiga. Alla consolle. Figurarsi, roba da farli impazzire i Savonarola del web, gente che non si diverte dal 98 avanti Cristo.

Scende: Gian Piero Gasperini. L’Atalanta è un modello. Bergamo è un’isola felice. Da cui tutti vogliono scappare. Prima Koopmeiners (si scrive così?) che manda decine di certificati medici alla società manco fosse un “posto fisso” svogliato di Casavatore. Ora tocca a Lookman che ha chiesto, per favore, di non convocarlo perché lo vuole il Psg. Ciao Gasp.


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