Politica

Tutti degasperiani con omissione di ricordo

di Redazione -


di CARLO GIOVANARDI
Con quali credenziali democristiane mi accingo a scrivere questo articolo? Sono stato iscritto alla Dc da quando avevo 18 anni e dopo la rituale militanza nel movimento giovanile, sono stato consigliere comunale a Modena, tre volte consigliere regionale in Emilia Romagna e deputato nel 1992, eletto nella stessa Regione con il sistema proporzionale e la preferenza unica.
Seppellita la Dc da Mino Martinazzoli sono sempre stato rieletto deputato o senatore , con vari incarichi nel Governo o in Parlamento, in partiti di ispirazione democristiana, collegati al Partito popolare europeo, alternativi alle sinistre, sino all’ultima legislatura che ho finito nel 2018.
Come tutti i democristiani ricordo con emozione e gratitudine il grande Alcide De Gasperi, a settant’anni dalla scomparsa. Devo dire allora di aver ascoltato con grande imbarazzo il 19 agosto il ricordo del grande Statista sulla Tv di Stato, nel Tg di punta delle 20, da parte di Pierferdinando Casini, eletto nel Pd, e Gianfranco Rotondi, eletto come ospite in FdI. Passando alla carta stampata, su Avvenire e Famiglia Cristiana, come ha bene rilevato Antonio Socci, in due articoli, uno di Andrea Riccardi e l’altro di Ivan Maffeis, Arcivescovo di Perugia, è stato dato grande rilievo al De Gasperi antifascista con contestuale “omissione di ricordo” del 18 aprile 1948: la grande vittoria elettorale dell’anticomunista De Gasperi sul Partito comunista filosovietico di Palmiro Togliatti.
Talché se un giovane di oggi rivede in Tv la mitica saga di Don Camillo, si domanderà in quale Italia siano mai esistite situazioni come quelle splendidamente raccontate da Giovannino Guareschi. Ma sul Giornale è stato altrettanto surreale il ricordo del grande Statista affidato a Paolo Alli, attuale segretario della Fondazione De Gasperi e contestualmente di Alternativa popolare, Il partito del sindaco di Terni Stefano Bandecchi, simpatico ed esuberante, ma che c’entra con De Gasperi come i cavoli a merenda.
Infine sul Sole 24 Ore la commemorazione è toccata ad Angelino Alfano, presidente della stessa Fondazione ed ex segretario di Alternativa popolare, lo stesso partito finito successivamente in mano al Bandecchi.
Eppure di Democristiani veri, coerenti con la storia di quel partito e con le idee di De Gasperi, non sovranisti, non di sinistra, che si sentono parte del Partito popolare europeo, in Italia (come in tutti i Paesi europei) ce ne sono milioni.
In autunno Emilia-Romagna, Umbria e Liguria andranno al voto, con sfide molto difficili per il centrodestra in tutte e tre queste Regioni.
Come già avvenuto per le Europee a primavera occorre allora che tutti coloro che si riconoscono nel Partito popolare europeo (a cominciare da Forza Italia) si ritrovino assieme nella stessa lista per dare forza al centro che mi permetto di definire Degasperiano, concorrendo così in maniera determinante a contrastare la vittoria di una sinistra a trazione Pd, con la segreteria di Elly Schlein lontanissima dai valori non negoziabili che i cristiani in politica devono testimoniare e difendere.


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rso riavvolge il nastro e racconta: "Ero al massimo e i miei locali non avevano competitor, organizzavo feste ed eventi nei più prestigiosi Hotel Boscolo, Principe di Savoia”nel periodo estivo ero entrato nello staff del Billionaire; arrivato a quel punto anche se molto giovane ho deciso di fare qualcosa per la mia città, sono sempre stato attratto dalla politica, stimolato dai consensi che raccoglievo e dai miei risultati mi candido al consiglio di zona e ottengo numerose preferenze".
22 Apr 2025