Politica

“Chiudere X”, fuoco di fila dal centrodestra su Gozi

di Giovanni Vasso -


“Chiudere X”. Questa è bella grossa. Bruxelles vuole andare al braccio di ferro con Elon Musk. O, per dirla meglio: Sandro Gozi, eurodeputato di provatissima fede macroniana, ha ventilato, in un’intervista rilasciata a Repubblica, l’ipotesi di chiudere il social più amato dagli stessi politici (compresi quelli dell’Ue) se non si rispetterà la direttiva Dsa “su disinformazione e incitamento all’odio”. La normativa europea, oltre a prevedere sanzioni (finalmente, ma questa è un’altra storia) salatissime e ancorate ai fatturati, può arrivare anche a imporre la chiusura dei siti e delle piattaforme che dovessero mancare di attenersi alle regole Ue. Un primo tentativo in materia l’aveva già fatto, qualche giorno fa, il commissario al mercato interno Thierry Breton che aveva scritto di suo pugno (dal momento che la Commissione l’ha sostanzialmente lasciato solo e sconfessato) una lettera a Musk chiedendogli più responsabilità proprio quando il tycoon avrebbe intervistato Donald Trump. Il tema sollevato da Breton non è campato in aria ma è stato universalmente bollato come un’indebita ingerenza europea negli affari interni politici americani. Specialmente dai repubblicani oltre che dallo stesso Musk che ha replicato a Breton prendendolo a vignettate digitali. Ora, però, lo scontro si ripropone. In sedicesimo, se volete. C’è Gozi che tenta di strigliare Musk affermando che l’Ue potrebbe arrivare a chiudere X (togliendo agli stessi politici un giocattolo amatissimo) se non si allineerà alle leggi comunitarie. Parole che hanno comportato un’alzata di scudi in casa centrodestra. La Lega, con il capodelegazione a Bruxelles Paolo Borchia, tuona: “A pochi giorni dalle intimidazioni e interferenze di Breton nella campagna elettorale americana, le parole dell’europarlamentare eletto in Francia Sandro Gozi oggi a Repubblica, che minaccia la chiusura di X in Europa, sono inquietanti. Altro che tutela della libertà, questa è vera e propria censura che, più che ricordare l’Occidente, sembra imitare il modello cinese. Chi osa sfidare il pensiero unico di Bruxelles, è un nemico che deve essere messo sotto silenzio: ecco la maggioranza in Ue che getta la maschera e mostra il suo vero volto illiberale e autoritario”. “La Lega – conclude Borchia – rivendica con orgoglio di essere l’unico partito italiano a non aver sostenuto il DSA, che oggi si sta rivelando un pericolo per la libertà di espressione. Giù le mani da X, da Elon Musk e da chiunque osi contraddire il verbo dell’Ue”. Parole di fuoco arrivano anche da Fratelli d’Italia con Carlo Fidanza che dai social fa piovere accuse: “Una settimana dopo la lettera del Commissario Ue Breton, disconosciuta dalla stessa Commissione Europea, che minacciava preventivamente la chiusura in Europa di X colpevole di ospitare un dialogo tra Elon Musk e Donald Trump, oggi i cosiddetti liberali europei tornano all’attacco. Sandro Gozi – ex renziano, ora fedelissimo di Macron – rincara la dose: “Se Musk non si adegua alle nostre leggi, l’UE chiuderà X”, dice a Repubblica”. Fidanza stigmatizza: “C’è una insopprimibile voglia di censura in questa mal ridotta sinistra contemporanea, post-comunista o liberal ormai non fa più differenza. Sono terrorizzati dalla libertà di espressione, allergici alle opinioni non allineate al loro mainstream, inquisitori di chiunque non si assoggetti alla loro asfissiante cappa di conformismo. Il loro falso buonismo ormai fatica a nascondere la loro vera natura”.


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