Drogata e stuprata una 16enne a Rimini: inchiesta su un giro di baby squillo, nel marzo scorso un primo blitz
Violentano una 16enne e poi l’abbandonano per strada. Un fatto accaduto il 6 agosto scorso a Rimini e ora denunciato pubblicamente: fu la stessa ragazza a chiamare il 112 per chiedere aiuto. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Davide Ercolani che ha aperto un fascicolo al momento contro ignoti, sono affidate ai carabinieri di Rimini che attualmente stanno visionando le immagini delle telecamere della zona dove è accaduta la violenza per individuare i colpevoli.
L’abuso sessuale sulla minorenne, messo in atto – pare – da due uomini, è stato accertato dai sanitari del pronto soccorso dell’ospedale dove la giovane fu accompagnata.
La 16enne avrebbe dichiarato di non ricordare nulla di quanto accaduto, né dove è stata presa né dove è avvenuta la violenza, poiché aveva assunto della droga, forse hashish. Dalle prime informazioni sembra che si tratti di un incontro combinato attraverso il web, un sito per incontri sessuali a pagamento con minorenni. La 16enne potrebbe aver dunque concordato un appuntamento.
Una vicenda che ora, nelle intenzioni della magistratura che sta indagando, è meritevole di essere approfondita oltre i dettagli del gravissimo episodio, per definire il quadro completo di quello che appare l’anteprima di uno scandalo più ampio.
Il pm Davide Ercolani non è nuovo ad approfondimenti del genere. Nel marzo scorso guidò un blitz che concludeva indagini avviate quattro anni prima. Gli agenti della polizia fecero irruzione in un residence e due appartamenti di via Pola, affittati a giovani donne, tutte di origine straniera, che vi ricevevano clienti – una sessantina circa quelli identificati – nel quadro di un business gestito da un 90enne con la moglie, i due figli e un 27enne di origini campane.
Oggi, questo grave episodio, sul fronte di adolescenti disposte a vendere le proprie prestazioni sessuali, con la novità dell’assunzione di stupefacenti.
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