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Le palme d’Europa, il talento italiano dell’ospitalità da Palermo al lago di Como

di Redazione -


di GIANLUCA GIOÈ
Il 3 giugno 2022 è stato inaugurato nel borgo di Moltrasio, sulle sponde del lago di Como, un Hotel che ha conquistato la medaglio d’oro nella classifica mondiale delle strutture ricettive, in occasione della prima edizione del The World’s 50 Best Hotels, tenutasi a Londra il 19 settembre 2023: Villa Passalacqua, una fastosa dimora del ‘700, che vide alternarsi personalità del calibro di Bonaparte, Churchill e il musicista Bellini, che vi trascorse un fecondo periodo creativo che portò alla composizione de “La Norma” e “La Sonnambula”. Il progetto è frutto dell’impegno e dell’ambiziosa iniziativa della famiglia comasca De Santis, che ne acquisisce la proprietà all’asta nel 2018. L’ingegnosa trovata della metamorfosi di una privata abitazione storica in struttura ricettiva di lusso non rimase estranea neppure al capoluogo siciliano: il 6 luglio 1844 viene inaugurato a Palermo l’Hotel Trinacria, dimora privata del principe di Trabia, che ne aveva affidato la gestione a Salvatore Ragusa, nato a Genova ma di lontane origini siciliane; da lungo tempo Salvatore aveva coltivato il sogno di realizzare una catena alberghiera di lusso, che fosse appannaggio esclusivo di una ristretta cerchia di altolocati avventori. Si trattava di una struttura con ascensore (il primo in un albergo di Palermo) dotata di 56 stanze, tutte finemente arredate, con ampia veduta sul mare e sul promontorio che Goethe definì il “più bello del mondo”, Monte Pellegrino. Una folta ed esclusiva clientela internazionale, complice il comfort assicurato dal nuovo Hotel, farà del capoluogo siciliano una tappa obbligata dei propri spostamenti. Salvatore Ragusa è un illuminato visionario, comprende il potenziale attrattivo dei beni culturali dell’isola, in grado di far breccia su una folta schiera di facoltosi esploratori del bello artistico e architettonico, in una Palermo dove ancora sfavillavano le impronte di un Liberty ancora intatto… Al Trinacria soggiornarono il re Ludwig II di Baviera e membri delle più blasonate casate nobiliari. Non meno ambizioso del padre fu Enrico Ragusa che a soli 14 anni, in un prestigioso collegio berlinese, aveva appreso i segreti dell’hôtellerie. Acquisisce il titolo di proprietà di una prestigiosa dimora ottocentesca un tempo appartenuta al ricchissimo imprenditore inglese Ben Ingham, che l’aveva acquistata per 20.000 sterline nel 1856 e ne aveva fatto una perla del buon gusto con arredi di gran pregio ed un verde e lussureggiante giardino esotico, autentico eden dei cinque sensi. Vendutagli dalla vedova di Ben Ingham Junior, Emily Hinton Ingham, Ragusa realizzò il sogno di dar vita ad una struttura ricettiva che sarebbe diventata un vero luogo d’elezione: a seguito di sapienti interventi di riadattamento degli spazi, nasce l’Hotel Des Palmes, inaugurato nel 1877, subito divenuto meta di un turismo internazionale nella Palermo della Belle Époque. Vi soggiornarono personalità come il maestro Wagner, che aveva scelto Palermo per la dolcezza climatica, efficace toccasana per la sua salute e l’Hotel delle Palme come “prigione dorata” per concludere l’orchestrazione del Parsifal. Non meno preziosa fu la presenza del pittore impressionista Renoire, spinto dal fratello a raggiungere il capoluogo siciliano per poter cogliere l’occasione d’oro di ritrarre un geniale compositore come Wagner (il ritratto è oggi conservato al Musèe d’Orsay di Parigi). Anche il famoso scrittore Guy de Maupassant scelse l’Hotel Des Palmes per la sua rinomata tradizione; Crispi, nel 1882, vi tenne appassionate conferenze politiche, altre personalità del calibro di Wilde, Verne, Verga e Serao furono graditi ospiti del prestigioso hotel. Dopo l’inaugurazione del Teatro Massimo, nel 1897, vi alloggiò perfino il grande Direttore d’orchestra Arturo Toscanini. L’Hotel raggiungeva le massime vette della qualità nell’arte dell’intrattenimento: gli ospiti volteggiavano in balli senza tempo, ammirati da preziosi arazzi che decoravano le pareti, una raffinata cucina francese ne deliziava i palati; un folto seguito di camerieri in guanti bianchi e frack serviva le portate su ceramiche Ginori, con posate in argento. Parallelamente all’attività di albergatore, Enrico coltivò la sua passione entomologica per ben 55 anni: le sue collezioni erano (e sono) di straordinario valore scientifico. Nel 1881 fondò la rivista scientifica mensile Il Naturalista Siciliano, che ben presto ebbe respiro internazionale ed Enrico ebbe modo di intrattenere vividi scambi d’ingegno con naturalisti di tutta Europa. Nelle variegate e preziose cornici del bel paese, ieri come oggi, la brillante imprenditorialità italiana nel settore diventa arte dell’accoglienza e marchio di qualità nel mondo.


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