Ambiente

Sos siccità: Abruzzo chiede stato emergenza, 4 miliardi di danni al Sud, ko 33mila posti di lavoro

di Angelo Vitale -


Siccità, sos dal Centro-Sud. Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, con una lettera inviata a Palazzo Chigi, ha chiesto lo Stato di Emergenza per la crisi idrica. “Siamo interessati -scrive Marsilio a Giorgia Meloni – da un lungo periodo di siccità, causato sia dalla eccezionale scarsità di precipitazioni pluviometriche delle ultime stagioni autunnali e invernali, sia dalle temperature rilevate costantemente più alte della media che hanno determinato, tra l’altro, una evidente riduzione dei deflussi idrici superficiali e, conseguentemente, una esigua disponibilità di acqua negli invasi e nelle falde idriche”.

Una situazione complessa aggravata dai “rilevanti afflussi turistici della stagione estiva soprattutto nella fascia costiera della regione, con un aumento considerevole del carico antropico, unitamente ai fabbisogni stagionali dei settori agricolo e zootecnico”. Tutto ciò “ha determinato un ulteriore incremento delle esigenze idropotabili e il conseguente aggravamento del deficit idrico in atto. La situazione ha assunto livelli di elevata criticità soprattutto nel territorio della provincia di Chieti, ove diversi Comuni da giorni sono senza alcun approvvigionamento idrico con notevoli disagi per i cittadini, soprattutto per la popolazione più fragile come bambini, anziani e malati”.

“Questa regione – afferma Marsilio -, di concerto con le Prefetture territorialmente competenti, si è attivata nell’immediato per far fronte al grave scenario emergenziale in atto che risulta evidente nella relazione pervenuta dall’Agenzia regionale di protezione civile e dal Dipartimento Territorio – Ambiente, frutto di una ricognizione presso i gestori del servizio idrico. Si chiede, pertanto, per l’intero territorio della regione Abruzzo e, a far data dal 1 luglio 2024, la dichiarazione dello Stato di Emergenza”.

Non va meglio altrove. Legacoop agroalimentare traccia un quadro drammatico: già 4 miliardi di danni al Sud, 33mila posti di lavoro persi solo da gennaio a marzo. in Basilicata previste perdite fino al 90% per la produzione di grano e fino al 40% per quella vitivinicola. In Puglia, produzione di olio in stallo per il 50% e per il 40% di quella del settore ortofrutticolo. In Sicilia calo fino al 70% per la produzione cerealicola e e fino al 40% per l’ortofrutta. Nell’isola, solo un’ordinanza commissariale sta consentendo l’utilizzo delle acque dell’invaso Castello per la seconda irrigazione di soccorso degli agrumeti e dei pescheti impiantati nelle aree irrigue servite dal Consorzio di Bonifica 3 di Agrigento.

Nel comprensorio di Aprilia, Cisterna di Latina e Latina ove opera il comparto kiwi più importante d’Italia – rileva sempre Legacoop -, gli agricoltori sono costretti a fare turni di due ore per irrigare. Solo uno degli esempi di come la siccità metta in ginocchio l’agricoltura nel Sud Italia. Per questo “chiediamo a gran voce un intervento di emergenza per salvare la produzione 2024 e per pianificazione per il futuro. Sarà, purtroppo, sempre più frequente il ripetersi di fenomeni estremi come la siccità di quest`anno. Quanto occorre è un tavolo per coordinare le diverse competenze degli enti territoriali”.

Quello dellAgro Pontino è uno degli esempi con i quali Cristian Maretti, presidente dell’associazione, mette in evidenza la necessità di interventi urgenti per porre rimedio ad una crisi devastante come la mancanza dacqua al Sud. “Alcune aziende agricole cooperative produttrici di kiwi hanno fatto un sopralluogo allimpianto del Piegale, che attinge dal fiume Ninfa di Sermoneta in provincia di Latina. Qui è emerso come tutti gli enti coinvolti si debbano incontrare per trovare delle soluzioni e reperire i fondi necessari poiché questa eccezionalità è purtroppo diventata la normalità. Piegale serve oltre 4mila ettari di superficie coltivata a kiwi e lacqua scarseggia. Il Consorzio di Bonifica Lazio sud ovest ha fatto dei progetti e proposto studi per poter incrementare la distribuzione idrica. Ecco perché è di vitale importanza un tavolo con Regione Lazio, autorità di bacino provincia di Latina, Acqua Latina, Consorzio di bonifica per trovare urgentemente una soluzione”.


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