Gaza, a Doha ripartono i colloqui ma senza Hamas
Hamas ha fatto sapere che oggi non sarà a Doha per i colloqui con Israele, condotti con la mediazione di Stati Uniti, Egitto e Qatar, sul cessate il fuoco ed il rilascio degli ostaggi. Parlando con Sky Arabia, uno dei leader del movimento, Mahmoud Mardawi, ha affermato che non intendono negoziare su quello che è già stato concordato e che Israele deve ritirarsi completamente dalla Striscia di Gaza.
Secondo fonti del giornalista di Axios, Barak Ravid, il gruppo islamista sarebbe disposto a incontrare i mediatori successivamente per un aggiornamento e “vedere se Israele ha presentato una proposta seria e concreta per un accordo”.
Sulla stessa linea la tv libanese Al-Mayadeen. Domenica sera Hamas ha chiesto a chi sta mediando, di “presentare un piano per l’attuazione di quanto era stato concordato dal movimento il 2 luglio, sulla base della visione di Bien e della risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”. Israele viene accusata di aver introdotto nuove condizioni.
La milizia palestinese Jihad islamica, condivide l’atteggiamento di chiusura degli alleati. “La decisione della resistenza è unificata e non ci impegneremo in negoziati che permettano a Netanyahu di guadagnare tempo”, si legge in un comunicato dei miliziani, che hanno sottolineato di “non avere altra scelta che combattere di fronte all’intransigenza sionista”.
Il direttore della Cia, William Burns, è in Qatar per partecipare a un incontro con il premier qatariota, Sheikh Mohammed bin Abdel-Rahman Al-Thani, il direttore del Mossad, David Barnea, Ronen Bar, il numero uno dello Shin Bet e il capo dell’intelligence egiziana Abbas Kamal, sull’accordo per mettere fine alle ostilità nell’enclave palestinese, dove si continua a morire. Asser e Ayssel, gemellini di quattro giorni, sono rimasti uccisi in un raid israeliano, mentre il padre era andato a registrare la loro nascita. A dare la notizia è stata l’Associated press. Mohamed Abuel-Qomasan era andato a ritirare il certificato di nascita del bimbo e della bimba, quando un vicino lo ha chiamato per dirgli che la sua casa, nei pressi della città di Deir al-Balah, nella parte centrale della Striscia, era stata bombardata. Nell’attacco hanno perso la vita Asser e Ayssel, la loro madre, Arafa, che li aveva partoriti quattro giorni prima, e la nonna. Per il ministero della Sanità di Gaza, dall’inizio della guerra sono morti già 115 neonati.
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