Ambiente

Ferragosto a due facce per l’agricoltura: No Water Day e 173 eventi meteo estremi in 14 giorni

di Angelo Vitale -


Un Ferragosto a due facce, per i campi dell’agricoltura nazionale: l’Anbi lo definisce No Water Day, mentre alcune aree del Paese sono invece insidiate dal maltempo, sulla scorta delle previsioni meteo. La siccità diventa un grave pericolo per tutto il territorio perché un suolo arso si indurisce, diventando poco permeabile ed accentua così il rischio idrogeologico in una Penisola circondata dal Mar Mediterraneo caldo come non mai: fino alla prossima settimana la temperatura dell’acqua di Tirreno e Ionio, dal Lazio alla Libia, non scenderà al di sotto dei 30 gradi nemmeno nelle ore notturne, raggiungendo altresì picchi di 31 gradi, secondo l’ European Centre for Medium-Range Weather Forecasts.

Una situazione che fa stimare agli esperti l’arrivo di eventi atmosferici estremi, quantificati in un numero elevato (173) nell’arco temporale di 14 giorni: tornado, raffiche di forte vento, nubifragi e grandinate anomale, che sono state 73, di cui 63 nelle regioni settentrionali, ma i chicchi più grossi, con diametro di almeno 5 centimetri, sono caduti sul Molise e sul Maceratese.

Perfino la Sicilia, segnata dalla siccità, ha dovuto assistere a nubifragi che hanno colpito alcuni comuni della provincia di Enna, compreso il capoluogo, con cumulate di pioggia fino a 70 millimetri circa in poco più di un’ora e mezza ed il Ragusano (85,6 millimetri in 100 minuti a Monterosso Almo). Piogge che hanno riguardato solo una piccola porzione di territorio, una cinquantina di comuni della fascia centro-settentrionale dell’isola e sull’Agrigentino. Per il resto, la regione non ha potuto beneficiare di precipitazioni per ristorare suoli aridi e riserve prosciugate.

Il Centro-Sud continua a soffrire per una siccità ormai consolidata, mentre la calura agostana, unitamente ai numerosi eventi meteorologici estremi, sta mettendo a dura prova l’economia agricola delle regioni alpine: questa è la sintesi del settimanale report dell’Osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche.

“Ovunque i Consorzi di bonifica stanno lavorando per rendere la rete idraulica più ricettiva possibile, ma è nota la sua inadeguatezza di fronte alla violenza degli eventi meteo. Non è allarmismo – afferma il presidente Anbi Francesco Vincenzi – ma solo buon senso consigliare a tutti di non lasciare oggetti di valore economico od affettivo nei piani bassi o sotterranei. L’adattamento alla nuova situazione climatica inizia anche dall’autonoma consapevolezza di prevenzione civile, che ciascuno di noi deve assumere”.

Il caldo torrido di questi giorni favorisce anche la proliferazione degli incendi distruttivi, che nelle ultime settimane si sono intensificati. Secondo l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, nei primi 8 mesi di quest’anno, le fiamme hanno attaccato il 18% dei boschi italiani per una superficie pari a 40 chilometri quadrati, comprendendo zone di pregio naturalistico come quelle del Parco Nazionale del Gargano, ove sono andati in fumo 3 ettari della foresta di conifere.


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