Esteri

Ucraina, Putin promette “degna risposta” agli attacchi nel Kursk

di Eleonora Ciaffoloni -


Il presidente russo Vladimir Putin ha reagito all’invasione ucraina del territorio russo del Kursk, promettendo una “degna risposta” e concentrando gli sforzi militari sull’espulsione delle forze ucraine dal territorio russo. Durante una riunione con i responsabili delle forze armate e della sicurezza, Putin ha riconosciuto che la situazione è “complicata”, con le forze ucraine che hanno preso il controllo di 28 località nella regione di Kursk e avanzato fino a una profondità di 12 chilometri su un fronte di 40 chilometri.

Il governatore della regione, Alexei Smirnov, ha ammesso che le forze ucraine si stanno muovendo in piccoli gruppi con tattiche che disorientano le unità russe, complicando ulteriormente la situazione.

Oleksandr Syrsky, comandante delle forze armate ucraine, ha dichiarato che l’area conquistata equivale a mille chilometri quadrati, confermando pubblicamente per la prima volta l’offensiva ucraina in corso nella regione di Kursk. La Russia ha risposto spostando truppe e armamenti verso la regione e ha riferito di pesanti perdite tra i soldati ucraini, con 260 militari uccisi nelle ultime 24 ore. Nel frattempo, il numero di civili evacuati dalle aree di combattimento è aumentato: 121.000 in Russia, principalmente nella regione di Belgorod, e circa 20.000 in Ucraina, nella regione di Sumy.

Putin ha interpretato l’offensiva ucraina come un tentativo di migliorare la posizione negoziale di Kiev, supportata dall’Occidente, e di distrarre le forze russe dall’offensiva in corso nel Donbass. Ha anche accusato l’Ucraina di voler seminare discordia e minare la coesione della società russa. Smirnov ha denunciato l’uso di armi chimiche da parte ucraina in un attacco di artiglieria, affermando che diversi agenti di polizia e il capo di una comunità rurale sono rimasti intossicati. Fino ad ora, 12 civili russi sono stati uccisi e 121 feriti, tra cui 10 bambini, a causa dei bombardamenti ucraini.

Putin ha escluso la possibilità di negoziati, accusando l’Ucraina di colpire indiscriminatamente i civili e di minacciare gli impianti nucleari, in riferimento a un recente incidente presso la centrale nucleare di Zaporizhzhia. L’Ucraina ha accusato le forze russe di aver appiccato un incendio alle torri di raffreddamento della centrale, mentre la Russia ha accusato gli ucraini di bombardare il sito, definendo l’azione “terrorismo nucleare”. Tuttavia, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) e le autorità russe hanno rassicurato che non c’è stato alcun rischio di esplosione, poiché i sei reattori dell’impianto sono in fase di spegnimento a freddo. Mentre la situazione sul campo rimane tesa, la Russia ha dichiarato di aver accelerato l’offensiva nella regione di Donetsk, conquistando tre villaggi nell’ultima settimana.


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