Politica

Riformisti (nei fatti) della società civile

di Redazione -


di CARLO GIOVANARDI
La mia esperienza di Ministro e Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio nei Governi Berlusconi mi permette di sostenere che i veri riformisti siamo stati noi, pronto ad essere smentito da chi provi a sostenere il contrario.
Eravamo già nel 2000 e nel nostro paese nei cinema, teatri, bar, ristoranti, mezzi di trasporto, riunioni pubbliche di ogni tipo si era costretti a convivere con un muro di fumo maleodorante, insopportabile per i non fumatori ma anche per tanti fumatori.
Assieme all’amico allora Ministro della Salute Girolamo Sirchia, superando la dura opposizione di organizzazioni imprenditoriali che preconizzavano il fallimento dei loro esercizi, proibimmo per legge il fumo in quei contesti, decisione poi ampiamente condivisa, che ha avuto anche l’ effetto secondario di cambiare l’assetto dell’arredo urbano, con attività di bar e ristorazione che si sono spostate tutto l’anno all’ aperto.
Cambiando poi una tradizione secolare con il Ministro della Difesa Antonio Martino sospendemmo la leva militare obbligatoria e nel contempo, per la prima volta nella nostra storia, aprimmo le Forze Armate alle donne, la cui entrata in tutte le Accademie (Esercito, Aviazione, Marina, Carabinieri) ha permesso a loro nel tempo di arrivare ai massimi gradi di comando.
Specularmente, era una mia delega, abbiamo dato un grande impulso alla partecipazione delle donne al Servizio Civile Nazionale, organizzando ed incrementando da zero una recentissima decisione del Governo precedente.
Davanti al fenomeno dell’ emigrazione clandestina non ci voltammo da un altra parte ma approvammo una regolarizzazione , facendoli emergere dal nero, di ben 700 mila lavoratori ( 350 mila colf e badanti e 350 mila generici ) con relativi versamenti di arretrati a carico del datore di lavoro, rapporto che nella stragrande maggioranza dei casi si è stabilizzato nel tempo definitivamente.
Nelle adozioni internazionali, altra mia delega, nell’ ultimo anno del Governo Berlusconi, eravamo arrivati a più di quattromila bambini adottati, numero crollato negli anni successivi anche a causa di coppie, omo o etero sessuali, che si procurano a pagamento un neonato all’ estero sottraendolo alla madre naturale.
Le Conferenze Nazionali sulle tossicodipendenze di Palermo a Trieste, aperte a tutti gli operatori del settore, hanno poi consentito di avere una base ampiamente condivisa per la legge licenziata dal Parlamento (la Fini – Giovanardi) , ancora in vigore, e così è avvenuto per il Piano Nazionale della famiglia, approvato dal Governo Berlusconi dopo la Conferenza Nazionale di Milano, ma purtroppo mai attuato dai Governi successivi.
Giudichi allora il lettore chi è stato riformista, non a chiacchiere ma nei fatti, modificando nel profondo situazioni che sembravano immutabili, e chi viceversa, di riforme ne ha parlato moltissimo senza poi mai trasformarle in legge.


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