A Sèvres le ceramiche amate da Madame de Pompadour
A seguito della moda per le “chinoiseries” scoppiò in Europa, nel XIII secolo, la febbre della porcellana. Eterei e costosissimi manufatti in porcellana venivano dalla Cina ed erano prodotti con materiali e tecniche segrete. Come ogni segreto, però, anche questo venne scoperto. L’artefice fu un alchimista sassone, Johann Friedrich Böttger, che riuscì a creare la “porcellana europea” dando vita così al fiorire di un gran numero di manifatture. La prima fabbrica di porcellana sorse, nel 1708, a Meissen nella terra di Böttger ma la Francia, per non essere da meno, ne costruì una a Vincennes.
A svoltare la storia della porcellana francese fu Madame de Pompadour che volle avvicinare la produzione a sé e convinse Luigi XV a spostare la fabbrica a Sèvres, in un edificio che fece costruire lei stessa adiacente al suo castello Bellevue, e a nominarla “manifattura reale”. La passione che Madame, vera “trend setter” ante litteram, aveva per le ceramiche di Sèvres contagiò la corte e tutti i ricchi francesi rendendo così, in pochi anni, l’attività celebre non solo per i fiori, ma per i suoi raffinati servizi da tavola, per i giganteschi vasi, in colori inediti come il rosa Pompadour, il “bleu du roi”, il giallo, il verde pomo e il verde prato, e per le sue statuine modellate su disegni di stilisti come Boucher prima e Clodion poi. Da Sèvres uscirono anche le caratteristiche placche di porcellana destinate a ornare i mobili dello stile Luigi XV, oltre ai bassorilievi per la decorazione delle pareti.
Con la Rivoluzione Francese la fortuna delle ceramiche di Sèvres ebbe una brusca battuta d’arresto per poi riprendersi all’inizio del XIX secolo grazie alla guida dello scienziato Alexandre Brongniart e rifiorire nel periodo Art Nouveau fino a tutto il XX secolo. Al successo delle porcellane di Sèvres contribuirono anche le collaborazioni strette negli anni con artisti del calibro di François Boucher, Rodin, Jacques-Émile Ruhlmann, Ettore Sottsass, Louise Bourgeois per citarne solo alcuni.
Oggi le ceramiche di Sèvres vengono prodotte, con tecniche tradizionali, in poche migliaia di pezzi l’anno destinati a enti statali quali l’Eliseo o commercializzati nelle sue gallerie e in occasione di saloni d’arte. Le porcellane sono visibili solo in due gallerie: una a Sèvres e l’altra a Parigi, in place André Malraux, a pochi passi dal Louvre.
Il museo di Sèvres fu fondato da Brongniart nel 1802 ed è suddiviso in tre aree: le terrecotte originali, i vasi antichi acquistati da Luigi XVI e Dominique-Vivant Denon e donati alla Manifattura per servire da modelli e le ceramiche raccolte durante l’Inchiesta dei Prefetti del 1809 che prevedeva che ogni prefetto di Francia, che all’epoca comprendeva Torino e Maastricht, dovesse fornire esempi di ceramiche locali. Il patrimonio museale oggi conta oltre 55mila opere provenienti da tutto il mondo e copre un periodo che va dal Medioevo ai giorni nostri.
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