Ambiente

Nuova frontiera energetica per il trasporto marittimo

di Lino Sasso -


La Sfbm, società pubblica del gruppo Gse che si occupa della revisione e del collaudo delle bombole a metano, contribuirà all’attività di normazione, come richiesto dal Comitato tecnico dell’Iso, per l’impiego di bombole contenenti idrogeno e biometano anche per il trasporto marittimo. Una attività propedeutica all’emissione del Regolamento nazionale per l’utilizzo di tale composto finalizzato anche alla conversione dell’alimentazione dei natanti esistenti. La miscela, infatti, rappresenta una valida alternativa ai carburanti tradizionali con i quali si alimentano convenzionalmente barche e navi, ma soprattutto risulta essere assai meno inquinante.

La novità giunge a pochi giorni dalla presentazione dell’innovativo sistema di tracciamento dell’intero ciclo di vita delle bombole attraverso un Qr code che ha avuto luogo alla presenza del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin. Già in quella occasione emerse l’importanza di coniugare la sicurezza all’attenzione verso le dinamiche ambientali, esigenza che adesso è tradotta anche in questa nuova iniziativa.

“L’invito dell’Iso, che ci ha già affidato la ricerca sulla sicurezza delle bombole a metano e biometano in miscela con l’idrogeno a percentuali crescenti per alimentare i mezzi di trasporto – spiega l’Amministratore unico Marco Mele, alla guida della Sfbm da oltre un anno e mezzo – ci permette di mettere a disposizione la nostra esperienza in un nuovo settore. È per noi una grande soddisfazione essere stati scelti per questo nuovo compito, e poter fornire il nostro contributo che potrà incidere positivamente sulla transizione ecologica, essendo le imbarcazioni fonti di grandi quantità di emissioni”. La Sfbm – che ha chiuso il bilancio semestrale a giugno, facendo registrare un utile di 1 milione e 300 mila euro, ben oltre le previsioni di budget, e un Ebidta di 2,136 mln – è inoltre attiva sulla ricerca affidata dal Mase, come previsto dal decreto energia, per l’individuazione dei test più idonei per garantire la sicurezza dei futuri mezzi di trasporto, sia pubblici che privati, alimentati ad idrogeno. “Un vettore fondamentale per ridurre le emissioni e che rappresenta – ha sottolineato l’Amministratore unico – una validissima alternativa ai veicoli elettrici che presentano moltissime criticità”. Dunque, sicurezza, sostenibilità ambientale, ma anche una concreta efficienza nel trasporto marittimo.


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