La minaccia Iran e la promessa “Una risposta storica” a Israele
Il capo del Comitato per la Sicurezza Nazionale e la Politica Estera del Parlamento iraniano ha dichiarato che la risposta dell’Iran a Israele per l’uccisione del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, sarà “completa e multidimensionale” e che avrà una portata tale da essere “immortalata nella storia”. Mosca, stando al New York Times, ha iniziato a consegnare agli alleati iraniani apparecchiature avanzate di difesa aerea e radar.
Mahmoud Abbas, leader dell’Autorità nazionale palestinese, in un’intervista all’agenzia Ria Novosti in vista della sua visita in Russia prevista per la prossima settimana, si è scagliato contro Israele: “Non c’è dubbio che l’obiettivo dell’uccisione di Ismail Haniyeh sia quello di prolungare la guerra e ampliarne la portata”.
Abbas ha definito l’eliminazione del leader politico islamista un “atto codardo”, uno “sviluppo pericoloso della politica israeliana” che “avrà un impatto negativo sui negoziati in corso per porre fine all’aggressione e per il ritiro delle truppe israeliane da Gaza”.
Dopo aver invitato il popolo palestinese “alla perseveranza, all’unità e alla pazienza”, il presidente dell’Anp ha chiesto alle “autorità” israeliane di “abbandonare le loro velleità” e “fermare le loro azioni aggressive contro il nostro popolo e la nostra causa”, di “rispettare il diritto internazionale e attuare l’iniziativa di pace araba”, oltre a insistere sulla richiesta di “cessate il fuoco immediato e duraturo” e di “ritiro dalla Striscia di Gaza”.
Il leader di Hamas Izzat al-Rishq ha smentito che il movimento fondamentalista palestinese abbia scelto Mohammed Ismail Darwish come successore di Ismail Haniyeh. “Il movimento annuncerà i risultati delle sue consultazioni una volta completate”, ha precisato al-Rishq in dichiarazioni riportate da Sky News Arabia.
Hezbollah ha confermato di aver lanciato gli “Shahed 101”, di fabbricazione iraniana, su obiettivi militari nel nord del territorio israeliano. Il gruppo sciita ha rivendicato di aver utilizzato “uno squadrone di droni suicidi, che ha preso di mira il quartier generale della Brigata Golani e il quartier generale dell’Unità Egoz 621 nella caserma Shraga, a nord di Acri occupata”.
Gli aerei israeliani hanno sorvolato Beirut e i suoi sobborghi. Lo hanno riferito i media libanesi secondo cui “caccia israeliani hanno rotto la barriera del suono”. L’aeroporto internazionale della capitale è precipitato nel caos per la decisione di diverse compagnie aeree internazionali di sospendere temporaneamente i loro voli per il Libano, a causa delle preoccupazioni per un’escalation militare.
“Il nemico”, ovvero Israele, “rompe il muro del suono sulla periferia sud” della principale città del Paese dei Cedri “per spaventare le persone riunite per la cerimonia” a una settimana dell’eliminazione, martedì scorso del comandante di Hezbollah, Fuad Shukr. A sostenerlo nel suo discorso è stato il segretario generale del “Partito di Dio”, Hassan Nasrallah.
“Ci troviamo di fronte al pericolo che l’entità di occupazione domini la regione”, ha aggiunto Nasrallah, per il quale la morte di Shukr è stata “una perdita molto grande”. Ma, ha incalzato, “non ci fa esitare né fermare”.
Il segretario generale ha parlato di “pericoli reali” per la “regione”, perché “Israele cerca di annettere la Cisgiordania e afferma che non esiste uno stato palestinese”. “L’incertezza sulla data della ritorsione costituisce “parte della punizione” Tel Aviv, ha detto il politico e religioso libanese, invitando i membri dell’asse della “resistenza”, sostenuto dall’Iran in Iraq e Yemen, a continuare a sostenere Gaza nonostante le “difficoltà e i sacrifici”, esortando al contempo gli altri Stati arabi a “svegliarsi di fronte al pericolo che minaccia la regione”.
“Il pericolo israeliano non può essere affrontato nascondendo la testa sotto la sabbia, perché il nemico non ha linee rosse”, ha osservato Hassan Nasrallah, sottolineando che anche l’Iran è stato costretto a unirsi alla battaglia dopo l’assassinio di Haniyeh.
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