Hot parade
di Simone Donati
Sale: Elon Musk. Google fa il pesce, anzi il Donald, in barile. Se scrivi quel nome sul motore di ricerca il primo suggerimento è Duck, Paperino. Poi c’è Reagan. Che si chiamava Ronald. Ma a raddrizzare i torti e a bastonare l’algoritmo ci pensa il super-eroe di X che ogni giorno fa ridere il mondo dei sotterfugi digitali di Big G.
Stabile: Woody Allen. La storia di ogni intellettuale in tre righe: “Fino a diciotto anni avevo letto solo fumetti. Poi mi sono messo a leggere veramente quando ho cominciato a uscire con ragazze che non avevano pazienza con gli uomini incolti. Ho cominciato a leggere per sopravvivere”. Una volta si diceva in un altro modo ma il senso è chiaro.
Scende: Laura Boldrini. Aridaje cor maschio. Questi padri che non sanno fare i padri perché “si ritengono esentati dagli oneri domestici” dall’onnicolpevole “cultura patriarcale” che ci domina, ci pervade, ci ispira, ci gonfia. La preziosa lezione dell’ex presidente della Camera è chiara: sarà estate ma occorre spararla grossa sennò niente titoli sui giornali.
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