Gli Usa provano a spaventare la Cina con le bombe economiche
Gli Stati Uniti hanno utilizzato un bombardiere Stealth B-2 Spirit durante le esercitazioni multinazionali marittime e aeree Rim of the Pacific (RIMPAC) per affondare la nave d’assalto anfibio in disuso USS Tarawa, lunga 820 piedi e con un dislocamento di circa 40mila tonnellate. Grande curiosità ha suscitato il tipo di missile utilizzato: un QUICKSINK a basso costo.
“Questa capacità è una risposta all’urgente necessità di neutralizzare rapidamente le minacce marittime su enormi distese oceaniche in tutto il mondo a costi minimi”, si legge in un comunicato della Marina statunitense. Una bomba guidata per mettere fuori uso una grossa imbarcazione di superficie. Uno scenario e una situazione che potrebbero verificarsi nello Stretto di Taiwan o nel Mar Cinese Meridionale
Dall’abbinamento B-2-QUICKSINK derivano due vantaggi. Il primo è costituito dalla capacità di questo tipo di aereo di operare ad alta quota con possibilità molto ridotte di rilevamento da parte dei radar. Il secondo è dato dall’economicità delle bombe guidate testate con successo ad inizio mese.
Gli Stati Uniti, come hanno più volte evidenziato gli esperti militari, esaurirebbero rapidamente le loro scorte di missili antinave a lungo raggio in un conflitto con la Cina. Con una soluzione del genere, invece, potrebbero non avere problemi simili. La USS Tarawa ha una massa totale quasi uguale a quella della nave d’assalto anfibio cinese Type 075.
Secondo un rapporto pubblicato dal Global Times l’affondamento è avvenuto per “mostrare la capacità di distruggere una nave d’assalto anfibio o una portaerei cinese in mezzo alle attuali tensioni nello Stretto di Taiwan e nel Mar Cinese Meridionale”.
L’Ufficio del Sottosegretario alla Difesa per la Ricerca e l’Ingegneria sta supportando anche economicamente il progetto QUICKSINK, che secondo la flotta “mira a fornire opzioni per neutralizzare le minacce marittime di superficie, dimostrando al contempo la flessibilità intrinseca della forza congiunta”.
La questione Taiwan, che potrebbe avere un’evoluzione di tipo militare, è stata tra i temi centrali dell’incontro tra il Segretario di Stato americano Antony Blinken e il capo della diplomazia cinese Wang Yi, a margine del 75esimo vertice ministeriale dell’Asean in Laos. Lo rende noto il Dipartimento di Stato Usa, spiegando che Blinken ha parlato a Wang delle azioni definite “provocatorie” decise dalle autorità cinesi nei confronti di Taiwan.
“Taiwan fa parte della Cina, non è mai stato e mai sarà un Paese” indipendente, ha dichiarato il ministro degli Esteri del gigante asiatico. “La Cina contrasterà qualsiasi provocazione delle forze per ‘l’indipendenza di Taiwan’”, ha proseguito Wang, sottolineando che Pechino sta lavorando per raggiungere l’obiettivo della riunificazione completa. Un chiaro avvertimento a Washington.
Al momento il confronto è prevalentemente di tipo politico e diplomatico, ma nessuna delle due superpotenze vuole farsi trovare impreparata.
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