Economia

I POTERI CORTI – Il caldo, la 14esima, la cassa bassa…

di Marco Travaglini -


… gli acconti Irpef, il defaticamento produttivo che raddoppia l’ansia per la lenta ripresa post-Ferragosto, gli ulteriori salassi estivi e autunnali sempre dietro l’angolo e il “carico” da dodici del “Vabbè Dotto’, se vedemo a settembre”, che tanti attori del sistema mettono in atto già da giugno.
Siamo agli sgoccioli di un anno di lavoro (il 15 agosto è il vero 31 dicembre per chi fa impresa): in questo periodo, se per professionisti come gli amici Dottori Commercialisti, inguaiati nella chiusura dei (ritardati) bilanci, il momento di stress è apicale, per chi scrive e per i nostri imprenditori di micro e piccolo taglio, il numero di preoccupazioni è devastante.
Preoccupazioni che non scompaiono grazie al solito differimento estivo del saldo f24 al lunedì successivo al 16 di agosto, né vengono affievolite dall’ipotetico stop agostano di cartelle esattoriali destinate a chi è più in difficoltà.
È il momento dell’anno in cui fai i conti, non solo di bilancio di quello passato ma, soprattutto, su ciò che il prossimo autunno e inverno riserva alla tua impresa, ai tuoi dipendenti, alla tua famiglia e alla tua persona.
Quando le imprese sono sotto capitalizzate, di dimensioni minuscole (molte in settori con margini bassi), spesso esposte a tempi di pagamento aleatori, oltre che dilatori, nonostante eleganti formule contrattuali; quando l’incertezza di incasso è al massimo livello dell’anno, come la certezza di costi ed uscite, in questi momenti l’emotività è uno dei fattori più difficili da gestire: paura di non riuscire, bassa motivazione e lucida consapevolezza della quasi totale incertezza del prossimo futuro, provocano scompensi personali, societari e sociali, all’interno di territori e confini che, seppur piccoli, compongono un mantello a macchia di leopardo che si traduce in un’enorme improduttività economica ed una grave decrescita anche sociale.
Allora che fare se i palliativi di agosto proposti da Governi quasi sempre miopi nelle situazioni complesse e difficilmente capaci di dare una visione per il prossimo agosto, non ci rassicurano per almeno 12 mesi?
Tra le tante soluzioni mono-visione che non tengono conto di una sistematicità complementare di eventi, parole e azioni che aprono la via a quelle preoccupazioni sopra elencate, il primo vero tassello per guardare al prossimo agosto 2025, è trovare la “Figura” giusta, capace di affiancare in un percorso di cambiamento, di almeno un anno, per individuare e definire proposte di valore finanziabili (magari per aprile-maggio?), più facilmente attuabili ed appetibili per il mercato ed in grado di differenziare le entrate, così da generare una prosperità foriera, nel medio-breve termine, di maggiore serenità, specie in periodi dell’anno come questo.
Serve qualcuno senza prosciutto sugli occhi, determinato a guardare in faccia la realtà, contrario a soluzioni spot estranee a percorsi strutturati e foriere di cicliche speranze palliative.
Allora, se anche hanno “disegnato gli angeli con le ali, in paradiso si va con le mani” (cit.).


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