Esteri

Ucraina, un Risiko molto pericoloso tra Usa-Ue e Russia

di Ernesto Ferrante -


In Ucraina è in corso un doppio conflitto, interno ed esterno. Se sul campo di battaglia sono prevalentemente i soldati ucraini e russi a fronteggiarsi, nei quartier generali, nelle sedi diplomatiche e nelle stanze dei bottoni, le trame della guerra in atto diventano più fitte e complesse, con delle prove di forza che rendono concreto e persistente il rischio di un allargamento delle ostilità.

Sul fronte squisitamente bellico, il fine settimana è stato caratterizzato dalla conquista da parte delle forze armate russe del villaggio di Lozuvatske, nella Repubblica popolare di Donetsk (Dpr) e da un attacco missilistico e ripetuti raid aerei contro le posizioni delle unità di Kiev.

L’agenzia di intelligence militare ucraina ha preso di mira, invece, tre aeroporti russi delle regioni di Saratov, Murmansk e Ryazan, danneggiando un bombardiere supersonico Tu-22M3. Ad entrare in azione sono stati i droni kamikaze.

Sul versante internazionale, la “temperatura” è tornata a salire, anche per l’incapacità di incidere di un’Ue completamente assorbita dalle alchimie di potere per continuare a garantire cariche e poltrone ad Ursula Von der Leyen e soci, con accordi al ribasso in salsa verde.

“Le Forze Armate dell’Ucraina utilizzano gli aeroporti di paesi terzi, in particolare della Polonia, come base per le loro forze aeree. Ciò viene fatto al fine di limitare la possibilità di colpire le attrezzature nemiche da parte delle Forze Armate russe, in caso di attacco sul territorio dell’Ucraina. i paesi terzi porteranno ad uno scontro diretto fra la Russia e i paesi dell’Ue e della Nato”, ha detto a Ria Novosti una fonte delle forze di sicurezza russe.

Chiarimento a muso duro tra Mosca e Washington per “un piano militare segreto per colpire Mosca”, messo a punto dalle autorità ucraine. Il ministro della Difesa russo Andrej Belousov ha “contattato il capo del Pentagono Lloyd Austin” per sapere se gli Usa fossero a conoscenza della cosa e per avvertirlo di quanto appreso.

A riportare la notizia è stato il New York Times, secondo il quale il Dipartimento della Difesa Usa ha chiarito alla controparte di non avere informazioni in merito. Successivamente, si legge nel rapporto, gli Stati Uniti hanno contattato la leadership ucraina, intimandole di mettere fine all’operazione programmata.

In una nota, il ministero della Difesa russo ha confermato il colloquio tra Belousov e Austin. “Il ministro della Difesa Andrey Belousov ha sottolineato il pericolo di un’ulteriore escalation in relazione alla continua fornitura di armi americane all’Ucraina”, si legge nel comunicato. Secondo due funzionari statunitensi ben informati, nella conversazione con il ministro russo, Austin ha anche avvertito la Federazione Russa di non minacciare le truppe americane che operano sul suolo europeo. Altri dettagli non sono stati resi noti.

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha indirizzato un messaggio chiaro all’Occidente: “Tutti fanno orecchie da mercante e continuano a chiederci di adottare un approccio costruttivo, che, secondo loro, significa capitolazione, questo non accadrà, tutti gli obiettivi dell’operazione militare speciale saranno raggiunti, non esiste alcun dubbio”.

Budapest fuori dal coro. Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha paventato un cambio di approccio rispetto a quanto sta accadendo. Molti paesi in tutto il mondo, a suo avviso, si stanno gradualmente schierando dalla parte della Russia. Lo ha affermato parlando nella città rumena di Baile-Tushnad, aggiungendo che “negli ultimi due anni c’è stata una svolta di 180 gradi. L’Occidente ha dato l’ordine al mondo di opporsi alla Russia e sostenere l’Occidente. Ma ora siamo nella fase in cui tutti si stanno gradualmente schierando con la Russia”.

Orban ha evidenziato che la Federazione Russa è sostenuta dai “più grandi paesi del mondo”, tra cui Cina, India e Iran, “dalla Turchia, membro della Nato”, e dal “mondo musulmano”, che hanno “improvvisamente visto la Russia come un partner e non come un nemico”.


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