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Meloni in Cina: Cooperare, ma con regole condivise

di Giorgio Brescia -

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il primo ministro cinese Li Qiang. La premier è arrivata alla Grande sala del Popolo per il primo incontro istituzionale della missione a Pechino. Con la delegazione italiana, è stata accolta dal picchetto d'onore dell'esercito di liberazione del popolo e dall'esecuzione degli inni nazionali, Pechino, 28 luglio 2024 ANSA / Silvia Gasparetto


“Oggi più che mai, se non vogliamo rischiare che siano irrimediabilmente compromesse pace e stabilità, abbiamo bisogno, anche nei rapporti economici e commerciali, di una strategia condivisa, basata su decisioni che non ci danneggino l’un l’altro e seguano alcuni principi di base”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo al Business Forum Italia-Cina a Pechino.

“Promuovere la capacità di competere – ha proseguito la premier – rendendo le nostre economie e le catene di produzione e approvvigionamento più resilienti agli shock, più diversificate, e in grado di generare innovazioni tecnologiche senza perdere capacità manifatturiera; liberare il potenziale del settore privato, agevolarne una crescita sana al riparo da sostegni distorsivi della concorrenza; tenere presente l’esigenza della proporzionalità, per far sì che anche gli strumenti di difesa economica siano commisurati al reale livello di rischio e non producano una compressione involontaria della libertà economica e commerciale, anche internazionale, principio che è il tratto distintivo di una democrazia e di una società aperta come l’Italia”.

“Le relazioni tra Italia e Cina – ha aggiunto – sono state fin qui generalmente ispirate a questi principi. Relazioni che, nonostante gli shock degli ultimi anni, si sono dimostrate solide e resistenti. L’interscambio è cresciuto e si è assestato nel 2023 a circa 67 miliardi di euro con un ampio potenziale, credo, ancora inespresso. Non possiamo però nascondere il problema del forte squilibrio con un importante deficit per l’Italia. Si tratta di una questione di grande rilevanza che dobbiamo affrontare insieme e portare verso un progressivo bilanciamento”.

“Su questo il Governo italiano – ha affermato Meloni – è pronto a lavorare insieme alle autorità cinesi e al settore privato. Sono convinta che il dialogo su questo tema, sul miglioramento delle condizioni di accesso al mercato cinese e sulla tutela della proprietà intellettuale, possa produrre effetti ben più benefici di quelli che immaginiamo. Per questo sono contenta di vedere oggi tanti protagonisti del Made in Italy, che è qualità, creatività, tradizione, identità. Un potentissimo diffusore di cultura, conoscenze, tradizione e innovazione, sapientemente miscelate e capaci di attraversare confini ed epoche di grandi cambiamenti”.

“Promuovere, valorizzare e salvaguardare queste eccellenze sui mercati esteri è una priorità assoluta della nostra azione di Governo. Perché l’Italia non può competere sulla quantità del prodotto, né vuole farlo. Sappiamo però che in pochi possono competere con noi sulla qualità del prodotto. L’eccellenza, insomma, rimane il nostro primo obiettivo e la nostra principale strategia. Alle nostre culture e storie millenarie, si unisce una straordinaria spinta verso le nuove tecnologie. Lo dimostra anche il fatto che i protagonisti del nostro interscambio sono settori ad alto valore aggiunto come la farmaceutica, la meccanica e la biomedicina, che pesano per oltre il 40% delle nostre esportazioni verso la Cina”, ha rimarcato la presidente del Consiglio.

“Sono molto contenta di essere qui per il primo viaggio ufficiale di questo governo, che è stato anticipato da diversi incontri di alto livello, come il bilaterale con il presidente Xi a margine del G20 di Bali” e con le missioni di diversi ministri italiani a Pechino, a “dimostrazione della volontà di iniziare una fase nuova, di rilanciare la nostra cooperazione bilaterale nell’anno in cui ricorre il ventesimo anniversario della nostra partnership strategica globale”. Così aveva detto la presidente del Consiglio nell’incontro bilaterale con il primo ministro cinese Li Qiang nella Grande Sala del Popolo a Pechino dove è stata annunciata la firma di “un piano triennale di azione per sperimentare nuove forme di cooperazione” Italia-Cina. 




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