Esteri

Olimpiadi di tensione: Israele teme il complotto dell’Iran

di Cristiana Flaminio -


Israele teme un “complotto” sostenuto dall’Iran contro i suoi atleti che arriveranno a Parigi per le Olimpiadi. Si arroventa, ancora di più, il clima attorno all’evento sportivo che, in teoria (e in origine, almeno nell’Antica Grecia), avrebbe dovuto calmare i conflitti anziché esacerbarli. Il ministro degli Esteri Israele Katz punta il dito contro l’Iran in una lettera che ha inviato all’omologo francese Stéphane Séjourné. Nella missiva, Katz tuona: “C’è chi cerca di minare la natura celebrativa di questo evento gioioso, in questo momento abbiamo valutazioni in merito a una potenziale minaccia posta dai terroristi iraniani e da altre organizzazioni che intenderebbero compiere attacchi contro i membri della delegazione e dei turisti israeliani durante le Olimpiadi”. L’esponente del governo guidato da Bibi Netanyahu ha voluto ringraziare Séjourné: “Per le misure di sicurezza senza precedenti adottate” e, soprattutto, per aver resistito alle richieste di escludere Gerusalemme e i suoi atleti. Alle Olimpiadi di Parigi la delegazione di Israele sarà composta da 88 sportivi su cui veglierà, oltre alla gendarmerie francese, anche lo Shin Bet per evitare ogni minaccia, che venga dall’Iran o meno.

Le preoccupazioni di Katz aggiungono ulteriore apprensione a una città, Parigi, che da settimane vive in uno stato di febbrile chiusura di tutto. La capitale francese, in poche settimane, ha attraverso due turni elettorali ad altissima tensione e adesso le toccano le Olimpiadi in un contesto geopolitico a dir poco bollente. Le misure di sicurezza sono tanto eccezionali e pesanti da aver indotto i commercianti del centro alle proteste. In pratica, è tutto chiuso, inaccessibile. Come i prezzi, i rincari che hanno interessato praticamente tutto: dagli alberghi ai trasporti pubblici locali. Una mazzata irricevibile persino per gli standard di Parigi.


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