A dividere la ricchezza si fanno tante povertà: la Zes Unica per il Sud diventa il giallo dell’estate dopo che l’Agenzia delle Entrate ha riferito di aver previsto una riduzione del credito d’imposta dal 60% al 17% a causa delle molte, evidentemente troppe, domande presentate a fronte di risorse stanziate pari a 9,5 miliardi. La notizia ha fatto arrabbiare, e non poco, le imprese che avevano cominciato a investire nel Mezzogiorno allettate dai programmi di agevolazione fiscale. Il ministro al Sud Raffaele Fitto, mentre esplodeva la polemica politica, ha scritto all’Agenzia delle Entrate e ha riferito che i “conti” presentati da loro sono sbagliati. “Ritengo che sia un provvedimento sbagliato. In base ai dati acquisiti solo oggi, su 9,4 miliardi di euro di domande da parte delle imprese, ci sono 167 milioni di euro di investimenti già realizzati, fatturati e certificati, 83 milioni di euro di investimenti realizzati, non fatturabili e certificati, mentre i restanti 9,2 miliardi di euro corrispondono a investimenti non realizzati o non fatturati o non certificati”, ha affermato il ministro. Che ha aggiunto: “È evidente che ci troviamo di fronte a un dato che dovrà essere attentamente verificato da parte del Governo, anche per valutare l’eventuale necessità di ulteriori coperture finanziarie. Ma è altrettanto evidente l’enorme interesse sollevato dalla misura – ha concluso il titolare del dicastero al Sud riferendosi proprio alla Zes -, che alla luce di questi dati, se confermati, si rivela un grande successo, con oltre 9 miliardi di euro di investimenti incentivabili nel Mezzogiorno”.