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La strage di Cutro “si poteva evitare”: accuse a Guardia Costiera e GdF

di Angelo Vitale -


Ufficialmente 98, ma erano forse di più, molti corpi non furono mai recuperati, in quella notte del 26 febbraio del 2023: più di sedici mesi dopo, la magistratura afferma che la strage di Steccato di Cutro – così sarà indicato per sempre l’annegamento di migranti in provincia di Crotone – “si poteva evitare”. La Procura di Crotone ha notificato l’avviso di conclusione a sei indagati, uomini della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza. L’accusa è pesantissima e va subito detto che il processo per naufragio colposo e omicidio colposo plurimo non sarà sicuramente breve, né è possibile prevedere quale esito avrà. Troppo complessa la vicenda, intrecciata già prima di quella notte tra norme nazionali e internazionali, richiami e direttive del governo Meloni in carica, come accaduto con i precedenti esecutivi. Alla fine, la sintesi dell’accusa è questa: un’operazione di soccorso poteva forse salvare quei migranti, un’operazione di polizia ha condannato lo scafo ad affondare e i migranti alla morte.

Le accuse della Procura sono a carico degli uomini quella notte alle prese con la vicenda, e già a loro il ministro Matteo Salvini indirizza il suo abbraccio, c’è da giurare che continuerà ad essere al loro fianco: Giuseppe Grillo, capo turno della sala operativa del Comando provinciale della Gdf e del Roan di Vibo Valentia; Antonino Lopresti, ufficiale in comando tattico presso il Roan di Vibo Valentia, Alberto Lippolis, comandante Roan di Vibo Valentia, Nicolino Vardaro, comandante Gruppo aeronavale di taranti, ufficiale di comando e controllo tattico; Francesca Perfido, ufficiale di ispezione in servizio presso l’Imrcc di Roma e Nicola Nania, ufficiale di ispezione in servizio la notte del 26 febbraio a Reggio Calabria.

C’era una “segnalazione dell’agenzia europea Frontex – scrive il procuratore Giuseppe Capoccia – per l’avvistamento di un natante in acque internazionali a circa 38 miglia nautiche da Le Castella in condizioni di buona galleggiabilità, in presenza di una prima e corretta valutazione dello scenario operativo dell’Fsc Frontex Varsavia e dell’Imrcc di Roma che qualificavano l’intervento come operazione “Law enforcement” attribuendolo alla competenza della forza di polizia territorialmente competente”, “avendo tutti indistintamente il prioritario, fondamentale e ineludibile obbligo di salvaguardare la vita in mare, anche rispetto a condotte imprudenti e negligenti degli scafisti, avendo l’obbligo di comunicare (la Gdf) e acquisire (la Capitaneria di porto) tutte le informazioni idonee a incidere sullo scenario operativo”.

La Procura spiega che “la forza di polizia doveva intervenire direttamente per valutare visivamente le condizioni di sicurezza del natante e delle persone a bordo”. E ricorda le regole Ue sulle operazioni marittime. Se i comportamenti degli indagati fossero stati “diligentemente tenuti” avrebbero “certamente determinato l’impiego di assetti della Guardia costiera per l’intercetto del natante”. “Impedendo in tal modo – dice – che il caicco fosse incautamente diretto dagli scafisti verso la spiaggia di Steccato di Cutro e in prossimità si sgretolasse urtando contro una secca, non impedendo l’affondamento e la conseguente morte di almeno 98 persone per annegamento”.

Militari rimasti inerti. Per il sindaco di Cutro, Antonio Ceraso, “un’amara verità”, “un capro espiatorio che non farà ritornare in vita i morti”. Mentre monta la polemica politica: per Riccardo Magi di +Europa, “la responsabilità politica è del governo”. Parla dalla Germania uno dei parenti delle vittime, l’afgano Alauddin Mohibzada: “Non sono state distrutte solo le vite di chi era sul caicco ma quelle di almeno 1.000 persone, genitori, sorelle e fratelli”.

Il processo sembra davvero interessare a pochi. Più importante la memoria dei morti: uomini e donne, bambini e bambine. Tra loro, un’ex giocatrice di hockey su prato pakistana e una giornalista afgana attivista Onu per i diritti umani. Tra le salme non reclamate, quella di un neonato.
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