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Scampia, 2 morti nel crollo. Sette bambini tra i feriti, due sono gravissime. Gravi pure due adulti

di Angelo Vitale -


Due vittime, almeno i 13 i feriti, tra loro 7 bambini: questo l’iniziale gravissimo bilancio di un crollo, avvenuto intorno alle 22.30 di ieri nella Vela Felice di Scampia, l’unica ancora rimasta in piedi alla periferia di Napoli. Un tragico stop all’iniziativa del Piano Periferie che puntava alla sua riqualificazione: era cominciato lo stripping, una parziale demolizione di “sporgenze” (cantine, porticati, garage).

A cedere, un ballatoio tra il secondo e il terzo piano. I vigili del fuoco, intervenuti con numerose squadre sul posto mentre altrettante pattuglie delle Volanti, almeno sette, provvedevano ad isolare la zona – la Vela Celeste è ubicata in viale della Resistenza – , hanno dovuto operare in urgenza con le autoscale per evacuare parzialmente i piani alti, prima di procedere alle iniziali verifiche sulla stabilità complessiva dell’immobile.

I feriti sono almeno 13, tra loro 7 bambini trasferiti immediatamente all’ospedale pediatrico Santobono del capoluogo campano mentre gli adulti sono stati trasportati in altri nosocomi napoletani.

Gli accertamenti avviati sulle cause dell’accaduto sono affidati agli agenti della Polizia, in stretto collegamento con la Procura della Repubblica che ha aperto un fascicolo.

Tutte le operazioni sono seguite dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e dal prefetto Michele Di Bari.
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Le vittime sono un uomo di 29 anni, deceduto sul colpo, e una donna di 35, morta al momento dell’arrivo in ospedale.

I 7 bambini coinvolti (13 i feriti in totale) hanno tra i 2 e gli 8 anni: pare che uno di loro sia in gravi condizioni. Per i feriti, in generale, traumi, fratture e contusioni.

Il Centro coordinamento soccorsi riunito immediatamente dal prefetto nella sala di protezione civile della Prefettura resterà attivo per seguire l’andamento della situazione. Il prefetto ha disposto i servizi di vigilanza ed antisciacallaggio da parte delle forze dell’ordine, visto che l’edificio è stato evacuato, mentre il sindaco di Napoli ha organizzato l’assistenza dei servizi sociali sul posto. Alle ore 12.30 il punto della situazione.

Nell’aprile scorso l’annuncio del piano di rigenerazione urbana dell’amministrazione Manfredi relativo alle Vele di Scampia con i lavori di riqualificazione della Vela B (la cosiddetta ‘Vela Celeste’) finanziati dal Piano Periferie (con un finanziamento di circa 18 milioni di euro). Il progetto prevede per questa Vela la riqualificazione degli spazi comuni, del piano dei garage e dei porticati, dei collegamenti verticali e del rifacimento delle superfici orizzontali di copertura. 

Le Vele di Scampia, sette in tutto, furono costruite tra il 1962 e il 1975 su un progetto dall’architetto Franz Di Salvo. Nel progetto erano previsti anche centri aggregativi e spazi comuni, uno spazio di gioco per bambini e altre attrezzature collettive. Un ‘nucleo di socializzazione’ che non fu mai realizzato contribuendo al fallimento dell’opera come concepita, il suo “avvio” a diventare il più evidente luogo di degrado, materiale e simbolico, entrato nella letteratura e nella cinematografia con “Gomorra” perché sinonimo di malavita e spaccio di droga. Poi la decisione di rilanciare radicalmente il quartiere con l’abbattimento della gran parte, la riqualificazione di alcune, e la destinazione in una di esse di alcuni corsi di laurea di Medicina. 

Evidenti fin dalla notte le difficoltà di uno sgombero totale dell’edificio, se necessario. molte famiglie sono ancora bloccate ai piani alti della Vela che ha subito – così le prime definizioni dei tecnici dei vigili del fuoco sul posto – “un crollo a catena”. Problematico e complesso è previsto anche un eventuale piano di emergenza che dia alloggio a tutti gli abitanti, almeno 800.

Sono 7 i bambini ricoverati in codice rosso all’ospedale Santobono di Napoli in seguito al crollo di Scampia. Tra questi, 2 sono in gravi condizioni, ricoverati nel reparto di Rianimazione. Il bilancio totale del crollo del ballatoio del terzo piano dell’edificio che ha travolto i due piani sottostanti è di 2 morti, 13 feriti tra cui 7 minori e circa 800 sfollati, in parte soccorsi dai vigili del fuoco grazie ad una scala.

Hanno perso la vita Roberto Abbruzzo, 29 anni, morto sul colpo, e Margherita Della Ragione, 35 anni, morta in nottata subito dopo il ricovero in ospedale per un arresto cardiocircolatorio sopraggiunto a causa dei gravi traumi riportati. Nell’ospedale del mare e al Cardarelli sono ricoverate altre 5 persone, di cui 2 in gravi condizioni, quasi tutti appartenenti allo stesso nucleo familiare delle vittime. La Procura di Napoli ha aperto un’inchiesta, con le indagini affidate alla Polizia di Stato.

Il prefetto di Napoli ipotizza che le verifiche possano consentire un rapido rientro delle persone evacuate nelle loro abitazioni, ma la situazione è assai delicata: “Nell’edificio evacuato vivono 800 persone, di cui 300 minori, ci sono 73 disabili, di cui 15 minori, che sono tutti seguiti. Se non ci sarà rientro da parte di tutti in casa, la Protezione civile regionale, con un centro accoglienza, e il Comune di Napoli, che ha già trovato strutture alloggiative alternative, predisporranno l’eventuale alloggio di queste persone”.

I minori più gravi sono due bambine di 4 e 7 anni, attualmente attentamente monitorate: la prima accusa un ampio edema cerebrale, la seconda un’emorragia subaracnoidea, entrambe causate dal fortissimo trauma cranico subito.

Al momento, la Procura della Repubblica attende la consegna delle informative con le risultanze dei primi rilievi effettuati nella Vela di Scampia per formulare le principali ipotesi di reato, che verosimilmente dovrebbero essere crollo colposo e omicidio colposo


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