Germania, la ripresa si allontana. Bundesbank: “Notevole rallentamento”
Il rigore azzoppa la Germania: la ripresa si allontana e il Pil delude anche per il secondo trimestre di quest’anno e la Bundesbank lancia un grido d’allarme parlando di “notevole rallentamento” dell’economia della (ex?) locomotiva d’Europa.
Tra le cause del tracollo industriale, economico e produttivo della Germania, rintracciate dagli analisti della banca centrale tedesca ci sono i tassi d’interesse alle stelle. “La crescita dei costi di finanziamento” secondo gli analisti Bundesbank “ha continuato a deprimere gli investimenti e quindi la domanda interna di prodotti industriali e servizi di costruzione”. La politica del rigore, in Germania, evidentemente ha funzionato tanto bene da aver depresso un’economia già stagnante. L’industria sta trascinando verso il basso i livelli produttivi e l’economia tedesca. Per la Bundesbank, infatti, i dati di maggio avrebbero “notevolmente frenato” ogni speranza di un “imminente miglioramento del settore. La speranza, adesso, si chiama estate. Con l’inflazione (leggermente) calata, i salari aumentati e un mercato del lavoro che, nonostante la crisi rimane forte, le famiglie tedesche potrebbero decidere di tornare a consumare. Se non come un tempo, almeno un po’ di più rispetto alla prima metà di quest’anno. Però gli ordinativi per l’industria, al momento, non sembrano brillare e “la crescita del Pil nel terzo trimestre potrebbe anche essere leggermente inferiore rispetto alle aspettative di giugno”. Quando la stessa Bundesbank aveva stimato una crescita pari allo 0,3% per il 2024 e all’1,1% per il 2025. Insomma, il sogno della ripresa per la Germania si allontana ancora un altro po’. E con i tedeschi rischia grosso l’intera Europa.
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