Attualità

Aggressioni degli orsi, polemiche e denunce: il Tar boccia l’uccisione

di Ivano Tolettini -


La convivenza degli orsi con l’uomo torna di stretta attualità in Trentino dopo tre episodi nell’arco di pochi giorni, tra cui il ferimento piuttosto serio di una turista francese dalle parti del Lago di Garda, che ha inevitabilmente riacceso il dibattito e rinfocolato le polemiche tra chi ritiene che il numero dei plantigradi sia diventato eccessivo e chi invece, gli animalisti, rivendica la necessità di una cultura di integrazione per non danneggiare gli animali.

Del resto, dopo che martedì scorso un’orsa, pare KJ1, nel territorio del Comune di Dro ha assalito una francese di 43 anni che stava facendo jogging e l’ha mandata all’ospedale Santa Chiara di Trento, dov’è stata giudicata guaribile in venti giorni; quindi un biker è stato inseguito da un plantigrado per qualche decina di metri a Vallelaghi, mentre qualche giorno prima una turista svizzera con i suoi tre figlioletti è stata avvicinata da un’orsa nelle vicinanze del lago di Molveno e solo il suo invidiabile sangue freddo ha evitato un’altra aggressione, era scontato che le discussioni riprendessero vigore con prese di posizione piuttosto forti. Il governatore Maurizio Fugatti interpreta la linea dura perché la gran parte dei sindaci dei paesi alle prese con gli orsi sono molto preoccupati.

Tanto è bastato per rinfocolare polemiche non solo in Trentino dove l’industria del turismo è strategica, ma anche in Alto Adige con la presa di posizione del presidente Arno Kompatscher, perché i rappresentanti delle categorie economiche e tantissimi residenti sono a disagio per i ripetuti episodi, mentre al contrario le associazioni animaliste si battono per una convivenza equilibrata tra l’uomo e il grande carnivoro che in poco più di vent’anni ha raggiunto qualche centinaio di esemplari. L’esperienza Life Ursus se da un lato ha favorito la proliferazione dei plantigradi soprattutto nella parte sud occidentale della provincia, dall’altro soprattutto dopo la morte di Andrea Papi nella primavera 2023 ha scatenato vive rimostranze.

TAR
Proprio venerdì il Tar trentino ha sospeso temporaneamente l’ordinanza di abbattimento dell’orsa KJ1 firmata dal governatore Fugatti. Secondo i giudici amministrativi mancano l’identificazione del plantigrado e la misura coercitiva alternativa all’uccisione per impedire che l’animale assalga ancora le persone. Il Tar ha perciò accolto di nuovo i ricorsi delle associazioni animaliste, come la Leal. E l’Aidaa ha presentato venerdì un esposto-denuncia contro il presidente Fugatti in merito all’ordinanza sull’abbattimento dell’orsa Kj1, contestando punto per punto la legittimità del provvedimento. Da ricordare, però, che la maggioranza dei trentini è con il governatore nel chiedere di porre un freno alla proliferazione dei plantigradi che in alcune vallate (Rendena, Cles, Sole, Non, Pejo, Rabbi, Daone, Giudicarie, Alto Garda, Ledro) spaventano molti residenti e allevatori di bestiame che hanno modificato le loro abitudini.

RACCOLTA FIRME
Non stupisce, dunque, che dalla prossima settimana in Val di Sole partirà una raccolta firme – mille quelle necessarie – per avviare una consultazione popolare sulla presenza dei plantigradi. “Ritieni – questo è il quesito – che la presenza di grandi carnivori, quali orsi e lupi, in zone densamente antropizzate come le Valli di Sole, Pejo e Rabbi, sia un grave pericolo per la sicurezza pubblica e un danno per l’economia e la salvaguardia di usi, costumi e tradizioni locali?”. Se gli animalisti sono al lavoro per contrastare le iniziative del presidente Fugatti, il quale ripete di volere tutelare la sicurezza dei trentini, il collega altoatesino Arno Kompatscher sottolinea che “il progetto Life-Ursus non è più compatibile con la realtà. Lo avevamo detto in tutte le sedi competenti che sarebbe successo di nuovo. Il programma di ripopolamento degli orsi ha preso un percorso diverso da quello previsto e i responsabili ora devono intervenire e prendere una decisione”. Sui giudici si scaricano le aspettative dei due schieramenti, mentre il Pd trentino attacca che “il centrodestra è al governo dal 2018, anni di abbandono degli strumenti veri di gestione della specie orso”.


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