Politica

Ursula von der Leyen: i punti che (non) accontentano tutti

di Eleonora Ciaffoloni -


Ha cercato di accontentare un po’ tutti e alla fine è stata rieletta, ma non da tutti: ursula von der Leyen è stata confermata presidente della Commissione Europea portando a casa 401 voti. Ma prima delle scelte dei 707 deputati europei, von der Leyen ha delineato, le linee guida per i prossimi cinque anni del suo mandato, ribadendo i punti chiave e il sostegno alle “cause” care all’Unione Europea. La leader tedesca ha voluto sottolineare – forse per arruffianarsi anche il voto dei Verdi – l’impegno sul Green Deal europeo e, in tal senso, ha annunciato un piano per l’industria pulita già nei primi cento giorni del nuovo mandato. Il piano fortemente perseguito vuole proporre una legge per la decarbonizzazione industriale e puntare a una riduzione delle emissioni del 90% entro il 2040. Una botta al cerchio e una alla botte, come si suol dire, perché la riconfermata presidente nel suo discorso ha ammiccato a destra – stavolta senza successo – parlando della creazione nei prossimi cinque anni di mandato di un “commissario per il Mediterraneo”. Per continuare la “battaglia” contro l’immigrazione (visti anche gli accordi chiusi tra Libia e Tunisia) von der Leyen ha dichiarato di voler “intensificare il nostro lavoro sui rimpatri, sulla prevenzione della migrazione illegale e sulla lotta al traffico di esseri umani” ribadendo l’impegno nel “rafforzare le frontiere esterne”.

Commissario del Mediterraneo per il fronte sud, ma anche un Commissario per la difesa. Lo propone la presidente “per contribuire al coordinamento del lavoro sulla difesa a livello europeo”. Parole che portano direttamente al tema della guerra in Ucraina: “la pace in Europa non è mai garantita” ha detto e per questo motivo ha voluto riportare all’attenzione l’impegno che è stato perseguito negli ultimi due anni: il sostegno dell’Ue all’Ucraina deve continuare con tutti gli strumenti disponibili – compreso il Fondo europeo per la pace – anche a lungo termine. Un messaggio, non troppo sottinteso, che è arrivato diritto alle orecchie di Viktor Orban. E da una guerra all’altra, non è mancato il passaggio sul conflitto in corso in Medio Oriente. Per von der Leyen “lo spargimento di sangue a Gaza deve fermarsi. Stiamo lavorando per un maggior sostegno all’Autorità Nazionale Palestinese”. Finita qui? No. E lo speravano alcuni membri dell’ultradestra europea, che hanno protestato per la lunghezza del suo discorso, con Jorge Martín Frías che ha mostrato il suo orologio in segno di protesta. La presidente ha voluto far sapere il programma dei primi cento giorni, a dir poco serrato: un piano d’azione sulla sicurezza informatica degli ospedali, misure per start-up e intelligenza artificiale, politiche giovanili, un dialogo strategico sull’agricoltura (e l’alimentazione), ma anche mercato unico, energia, ambiente, convergenza sociale. Sembra quasi una missione impossibile.


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rso riavvolge il nastro e racconta: "Ero al massimo e i miei locali non avevano competitor, organizzavo feste ed eventi nei più prestigiosi Hotel Boscolo, Principe di Savoia”nel periodo estivo ero entrato nello staff del Billionaire; arrivato a quel punto anche se molto giovane ho deciso di fare qualcosa per la mia città, sono sempre stato attratto dalla politica, stimolato dai consensi che raccoglievo e dai miei risultati mi candido al consiglio di zona e ottengo numerose preferenze".
22 Apr 2025