Asfalto, una filiera da 40 miliardi: “Pnrr frenato, serve una svolta”
La filiera della strada e dell’asfalto si prepara, con oltre 100 aziende partecipanti, alla prossima edizione di Asphaltica, Salone internazionale in programma a BolognaFiere dal 9 al 12 ottobre e promosso dall’associazione Siteb (Strade Italiane e Bitumi) presieduta da Alessandro Pesaresi. Una filiera che in Italia vale tra i 30 e i 40 miliardi di euro (2% del Pil), con 400 impianti in attività e 40mila addetti diretti che arrivano a 500mila con l’indotto.
Al centro di incontri e appuntamenti del prossimo Salone, la sicurezza sulle strade, la sostenibilità ambientale ed economica delle infrastrutture, l’innovazione tecnologica, i fondi messi in campo dal Pnrr.
Durante lo scorso anno, la produzione di bitume ha raggiunto quota 35 milioni di tonnellate di conglomerato bituminoso, +12% rispetto al 2022. Uno sviluppo dovuto principalmente agli appalti Anas che sono di traino per l’economia del settore. Anche il primo trimestre 2024 è stato incoraggiante. dopo anni difficili contrassegnati dal boom dei costi energetici e delle materie prime, i dati evidenziano un graduale ritorno ai livelli pre-crisi con una crescita decisa rispetto al 2016, quando le attività di costruzione e manutenzione di strade avevano toccato il fondo con soli 22,3 milioni di tonnellate di asfalto prodotte.
Una ripresa dei lavori che ha reso meno critiche le condizioni in cui versa il patrimonio stradale nazionale che comunque sconta – fa notare Siteb – ancora un deciso gap rispetto alla produzione di altri Paesi europei e rispetto alle reali esigenze di sicurezza della nostra rete.
Le strade più a rischio restano quelle più trafficate, nelle statali di certe regioni non si è ancora intervenuti con modifiche al tracciato e con lavori di manutenzione del manto stradale, numerosi Comuni e molte Province non dispongano di budget adeguati: in Emilia Romagna e in altre regioni appenniniche sono ancora bloccate numerose strade interessate dai movimenti franosi e dall’alluvione dello scorso anno.
Nel quadro generale, grava l’incertezza sull’impiego effettivo dei fondi del Pnrr per molte opere stradali e mancano ancora numerosi progetti: senza questi, non si può procedere agli appalti e all’esecuzione delle opere, mentre i tempi imposti dall’Europa per realizzare le opere sono oggi sempre più ridotti.
Per Siteb, occorre una politica di manutenzione pro-attiva, in grado di avviare gli interventi prima che il livello di degrado porti la rete stradale del nostro Paese al di sotto del limite di sicurezza. E servono nuove figure negli enti committenti dei lavori stradali, specie nel personale tecnico dei piccoli Comuni e delle Province.
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