Chi è J.D.Vance, candidato alla vicepresidenza di Trump
Nel 2016, anno in cui la pubblicazione del suo libro di memorie Hillbilly Elegy lo ha reso famoso, J. D. Vance scriveva su Twitter riferendosi a Donald Trump: “Mio Dio, che idiota, lo trovo riprovevole.” Pochi anni dopo, il senatore dell’Ohio al suo primo mandato è al fianco del tycoon come candidato alla vicepresidenza.
James David Bowman Vance è nato a Middletown, in Ohio, da una madre con dipendenze e un padre che lo ha abbandonato quando era bambino. Nel suo libro ha parlato molto delle difficoltà e del degrado in cui vivono i suoi familiari e amici, che descrive come “spendaccioni cronici, dipendenti dai sussidi sociali e per lo più incapaci di farcela da soli”. Già nel memoir emergevano le sue posizioni profondamente conservatrici: “Reagiscono alle cattive circostanze nel peggior modo possibile e sono prodotti di una cultura che incoraggia il decadimento sociale invece di contrastarlo”.
Quando il libro è uscito, Vance era un ex Marine di servizio in Iraq, un ex studente della Yale Law School (dove ha conosciuto la moglie Usha Chilukuri da cui ha avuto tre figli) e un venture capitalist in California. Hillbilly Elegy lo ha trasformato non solo in un autore di bestseller, ma anche in un opinionista chiamato spesso a commentare Trump, allora candidato repubblicano. “Quello che sta facendo è dare alla gente una scusa per puntare il dito contro qualcun altro, puntare il dito contro gli immigrati messicani, o il commercio cinese o le élite democratiche o qualsiasi altra cosa”.
La sua campagna politica, che inizialmente andava a rilento, ha preso il via grazie ai 10 milioni di dollari donati dal suo ex capo, il broker della Silicon Valley Peter Thiel. Tuttavia, il vero ostacolo che gli ha impedito di essere eletto in Ohio per molto tempo, sono state le sue passate critiche al tycoon.
Dopo essersi abbondantemente scusato, è riuscito a ricucire i rapporti e a guadagnarsi l’endorsement di Trump, che lo ha spinto in cima al partito repubblicano e infine al Senato. In questo processo, Vance è diventato elemento sempre più importante nella sfera politica del Make America Great Again, aderendo quasi completamente all’agenda dell’ex presidente. Al Senato ha sostenuto politiche economiche populiste, si è distinto come uno dei più grandi scettici del Congresso sugli aiuti all’Ucraina e un grande oppositore dell’aborto, anche in caso di stupro.
Ha commentato l’attentato a Donald Trump puntando il dito contro la retorica della campagna elettorale democratica: “La premessa centrale della campagna di Biden è che il presidente Donald Trump è un fascista autoritario che deve essere fermato a tutti i costi. Quella retorica ha portato direttamente al tentato omicidio del presidente Trump”.
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