Zelensky apre al dialogo: “Russia partecipi al vertice di pace”
Volodymyr Zelensky “apre” alla Russia di Putin per il tavolo della pace. È una notizia importante e arriva direttamente da Kiev. Il presidente ucraino, in una conferenza stampa, si sarebbe detto favorevole alla presenza russa al summit che si terrà proprio nella capitale dell’Ucraina dopo i colloqui tenutisi in Svizzera, giusto un mese fa a metà giugno. Colloqui che, all’epoca, si tennero senza la partecipazione di alcuna delegazione russa.
Zelensky ha spiegato: “Penso che i rappresentanti russi dovrebbero partecipare a questo secondo vertice”. E ha auspicato che al più presto parta un piano utile a portare a un incontro effettivo tra le parti magari già a novembre prossimo. Un mese che non sembra casuale dal momento che, allora, si terranno le elezioni americane per eleggere chi tornerà alla Casa Bianca, se ci rimarrà Joe Biden o se toccherà a Donald Trump. A proposito del tycoon, Zelensky ha affermato di sentirsi pronto a collaborare con lui e di non sentirsi preoccupato dalla sua eventuale elezione. “La maggioranza del partito repubblicano sostiene l’Ucraina e il suo popolo”, ha affermato Zelensky che non aveva fatto mancare la sua solidarietà a Trump dopo l’attentato subito in Pennsylvania. “Sono sconvolto nell’apprendere della sparatoria all’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump durante il suo comizio in Pennsylvania. Tale violenza non ha giustificazione e non ha posto in nessun luogo del mondo. Sono sollevato nell’apprendere che Donald Trump è ora al sicuro e gli auguro una pronta guarigione. Le mie condoglianze vanno ai familiari della vittima di questo attacco, un partecipante al comizio. Vorrei che l’America ne uscisse più forte”.
Tornando alla Russia, e alla sua timida apertura al dialogo, Zelensky ha comunque ribadito che l’impegno bellico resta altissimo: “L’Ucraina non soccomberà al male che versa sangue per la sua stessa malata autoaffermazione, che disprezza la verità, sia umana che divina, e svaluta tutti tranne se stesso. La Russia costruisce la sua statualità proprio su questo. Ma noi siamo diversi”.
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