Esteri

Israele bombarda la quarta scuola in quattro giorni

di Ernesto Ferrante -


Sono almeno 25 le persone uccise e oltre 53 quelle ferite nell’attacco israeliano alla scuola Al Awda nella zona di Abasan, a est di Khan Younis. Si tratta soprattutto di donne e bambini. L’esercito israeliano ha detto all’Afp di aver effettuato altri tre raid da sabato, “con munizioni precise”, contro istituti scolastici di Gaza che sarebbero stati utilizzati come rifugi dai miliziani di Hamas.

Philippe Lazzarini, Commissario generale dell’Unrwa, Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi, citando un suo editoriale sul New York Times, ha scritto in un post su “X” che negli ultimi 4 giorni sono state colpite 4 scuole: “Dall’inizio della guerra due terzi delle scuole della Unrwa sono state colpite, alcune distrutte dai bombardamenti, altre severamente danneggiate”.

Le sedi dell’agenzia Onu continuano ad essere nel mirino di Israele. L’Idf hanno reso noto di aver condotto la notte scorsa “un’incursione mirata contro i terroristi di Hamas e della Jihad islamica che operavano all’interno del quartier generale dell’Unrwa” a Gaza City, usato “come base per condurre attacchi contro le truppe dell’Idf nella Striscia di Gaza centrale”. L’operazione è iniziata “dopo l’apertura di un corridoio definito per facilitare l’evacuazione dei civili dall’area”.

Berlino bacchetta Tel Aviv. “Che vengano uccise persone che cercano rifugio in una scuola è inaccettabile”, ha affermato su X il ministero degli Esteri tedesco. “I ripetuti attacchi alle scuole da parte dell’esercito israeliano devono avere fine”, si legge ancora.

L’Alto rappresentante UE per gli affari Esteri e la politica di Sicurezza, Josep Borrell, ha condannato la strage israeliana. “Una scuola che ospitava famiglie a Khan Yunis è stata bombardata dall’esercito israeliano, con decine di persone uccise: per quanto tempo i civili innocenti sopporteranno il peso di questo conflitto?”.

E ancora: “Condanniamo qualsiasi violazione del diritto internazionale, i responsabili devono rispondere delle loro azioni, è imperativo raggiungere immediatamente un cessate il fuoco per dare tregua a centinaia di civili bloccati, liberare tutti gli ostaggi e consegnare gli aiuti umanitari necessari”.


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