Esteri

Pioggia di missili russi sull’Ucraina, Kiev e Mosca si accusano a vicenda

di Ernesto Ferrante -


La risposta russa all’incursione ucraina nella regione di Voronezh è arrivata verso le 10 ora locale di ieri. Ed è stata violentissima, soprattutto su Kiev e Kryvyi Rig, città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il bilancio provvisorio dell’attacco combinato con missili da crociera e balistici, aerei e guidati, è di almeno 27 morti e 66 feriti. I missili di Mosca sono entrati nello spazio aereo ucraino verso le 10 ora locale. E’ stato anche rilevato il decollo di un aereo MiG-31K, in grado di trasportare i “Kinzhal”, che volano a 10 volte la velocità del suono, per superare le difese ed i radar. Tre sottostazioni di trasformazione della Dtek, situate nei distretti di Holosiyivskyi e Shevchenkovskyi, sono state completamente distrutte o danneggiate. Centrate anche le reti elettriche. Il sindaco della capitale, Vitali Klitschko, ha spiegato che è stata attivata la difesa aerea nei sobborghi. Colpito l’ospedale pediatrico Okhmatdyt.
“I terroristi russi hanno di nuovo lanciato un attacco missilistico massiccio contro l’Ucraina. Diverse città – Kiev, Dnipro, Kryvyi Rih, Slovyansk, Kramatorsk. Più di 40 missili di vario tipo. Sono stati danneggiati condomini, infrastrutture e un ospedale pediatrico. Tutti i servizi sono impegnati per soccorrere quante più persone possibili”, ha scritto sul social X Volodymyr Zelensky, in visita in Polonia per siglare un accordo bilaterale in materia di sicurezza, prima di recarsi a Washington per il vertice Nato, dove farà nuovamente pressione per entrare nell’Alleanza atlantica.
Zelensky ha chiesto una riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza dell’Onu a seguito dei massicci raid russi. Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha esortato “tutti i Paesi e le organizzazioni internazionali” a condannare “con fermezza” le azioni della Russia. Ha anche rinnovato l’appello a “rafforzare le capacità di difesa aerea dell’Ucraina” e ribadito il rifiuto di ogni “pacificazione” con Putin. Dura la presa di posizione dell’Onu.
La Russia ha respinto con decisione le accuse ricevute da più parti, affermando che i danni a Kiev sarebbero stati causati dalla caduta di un missile antiaereo ucraino. “Le Forze Armate russe, si legge in una nota del ministero della Difesa russo, hanno sferrato un attacco combinato con armi di precisione a lungo raggio contro siti militari-industriali e basi aeree ucraine in ritorsione ai tentativi del regime di Kiev di infliggere danni alle strutture energetiche ed economiche russe”. Nessun “attacco deliberato” contro obiettivi civili: “Le dichiarazioni dei rappresentanti del regime di Kiev sul presunto attacco missilistico russo contro obiettivi civili sono assolutamente false”.
“Notiamo in particolare che simili isterie del regime di Kiev si verificano da anni e ogni volta alla vigilia del prossimo incontro dei loro sostenitori della Nato. Lo scopo di tali ‘operazioni false flag’ è garantire ulteriori finanziamenti al regime di Kiev e la continuazione della guerra fino all’ultimo ucraino”, ha concluso il ministero.
Il premier ungherese e presidente di turno della Ue Viktor Orban è stato ricevuto dal presidente cinese Xi Jinping a Pechino, dove si è recato a sorpresa. A renderlo noto è stata l’agenzia di stampa Xinhua. “La Cina è una potenza chiave per creare le condizioni di pace tra Russia e Ucraina”, ha dichiarato Orban sul suo profilo social. Al momento, “la priorità è quella di raffreddare la crisi seguendo tre principi, prevenire che l’incendio si estenda oltre il campo di battaglia, prevenire l’escalation ed evitare che chiunque alimenti il conflitto”, ha detto il leader cinese, esprimendo apprezzamento per la missione di Orban. “La priorità, ha sottolineato Xi, è quella di contribuire alla de escalation il prima possibile”.
L’attivismo del premier ungherese non sta piacendo ai vertici dell’Ue. “Orban non ha alcun mandato per rappresentare l’Ue”, ha chiarito il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer, durante l’incontro quotidiano con la stampa.


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