Esteri

“Basta impresentabili, è l’ora di un esame di coscienza”

di Cristiana Flaminio -


Per il Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella è già tempo di analisi e per il vicepresidente Louis Aliot è arrivata l’ora di farsi tutti “un esame di coscienza”. La clamorosa débacle ai ballottaggi non è solo frutto della “chiamata al voto” delle forze del centro e della sinistra e, nemmeno, un risultato strategico dovuto alla tattica della desistenza. Per Aliot, sindaco di Perpignan, intervistato a Rtl, il tema è un altro ancora: “Ci sono stati dei candidati che non avrebbero dovuto esserlo, dovremo mettere in discussione chi ci rappresenta”. Un partito ancora bambino dal punto di vista della credibilità di governo. “Sarà necessario adottare misure per inserire in ogni collegio elettorale persone affermate, che contano a livello locale. Dobbiamo stabilire una disciplina di partito”. Basta parvenu, candidati improbabili (come la signora che si lasciava fotografare col cappello nazista), retorica catacombale dello sconfittismo: “Rimaniamo il partito leader e il gruppo politico leader nell’Assemblea nazionale – ha rivendicato Aliot – Ci è stata negata la vittoria, con i triangoli e i ritiri. La Francia non è governabile come vorrebbe la maggioranza dei francesi”.

Insomma, per il Rassemblement National è giunta l’ora di un esame di coscienza o, se preferite, di capire cosa vuol fare da grande. Evidentemente, i consensi non bastano da soli per governare. O meglio, occorre dare al voto di protesta, anti-sistema, un profilo più rassicurante e affidabile in vista della vera, grande sfida, che incombe sulla destra francese: quella del governo.


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