Avanzi

E’ piena estate, tormentoni cercasi

di Angelo Vitale -


E’ estate, tormentone fa rima con ombrellone ma non ci sono più i tormentoni di una volta, le notizie capaci di assoldare i vacanzieri in un esercito di seguaci di storie scabrose, più “calde” della permanenza sulle sdraio. Ogni volta, sembra che uno scandalo possa resistere sul podio su cui è salito, per poi scomparire dalle prime pagine di quotidiani e settimanali e dalle notizie di testa dei tg. Un tormentone che muore nella culla prima di svezzarsi per entrare nel chiacchiericcio estivo.

Sarà colpa di internet che “brucia” fatti e personaggi in meno di 24 ore e li ingoia per restituirli alla eventuale curiosità abbondantemente digeriti, in attesa del prossimo. Lo scavezzacollo Fedez è già una figurina sbiadita, nonostante le risse fisiche e le polemiche a valanga. Sua moglie Chiara Ferragni che si
accorda con l’Antitrust incassando uno sconto su una multa milionaria diventa poca roba pure per le sciure milanesi che passeggiavano davanti alle vetrine del suo negozio ora chiuso. Era “calda” la notizia di un generale dei carabinieri arrestato e del suo “auspicato” bagno nel Dom Perignon, ma la cosa potrà tornarci utile solo se comincia a parlare e a fare nomi di altri corruttori e corrotti. Può crescere ma forse
poco, come “intrigo internazionale”, il traffico di armi da Gioia Tauro verso Haftar, che gli italiani
nemmeno conoscono.

Continua ad avere molte chances la vicenda dell’imprenditore condannato all’ergastolo e datosi alla
macchia: troupe tv stabili davanti casa sua, la pista dei Balcani, la moglie gallerista – ma è una notizia? – che lo seguiva ovunque. Ma poi se n’è tornata a casa. Se Giacomo Bozzoli non si fa beccare mentre scriviamo, può reggere fino all’autunno e all’inverno prossimi (così è avvenuto, ndr).

Sul versante politico, Ilaria Salis “abusiva” è tormentone ormai solo per i giovani leghisti. Già archiviata
la polemica di Matteo Salvini “in gilet giallo” contro Mattarella. Mentre è durato un minuto, ad opera di
Maurizio Landini, il ripescaggio del ricorrente tormentone della sinistra sul centrodestra che non è
maggioranza perché ha preso i voti di meno di un quarto degli italiani. Astensionisti, ma vacanzieri in 39 milioni.


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